Dopo un super primo tempo, chiuso in vantaggio di due reti (autogol Theo Hernandez e Baschirotto), il Lecce si fa sorprendere nella ripresa dal ritorno del Milan, che rimonta con Leao e Calabria. Resta un po’ di amaro in bocca alla squadra di Marco Baroni, che in avanti due reti avrebbe potuto gestire meglio il vantaggio. Resta comunque un punto d’oro perché conquistato con i campioni d’Italia e perché consente un altro passo verso la salvezza.
Per un tempo e mezzo la squadra di Baroni ha accarezzato il sogno della vittoria, sesto risultato di fila e applausi scroscianti dai propri sostenitori, per un pari che significa tanto per i giallorossi in chiave salvezza.
Pioli sceglie Pogeba per lo squalificato Tonali, difesa confermata, nonostante il recupero di Kjaer, che si accomoda in panchina, così come Origi, pronto a subentrare a Giroud ancora centravanti titolare; altra panchina per il belga De Ketelaere. Sul fronte opposto pochi cambi rispetto alla formazione attesa per Baroni, che preferisce Pezzella a Gallo sulla corsia sinistra, a centrocampo rientra dopo la squalifica capitan Hjulmand, in avanti Colombo ex di turno.
Corre il 4′ e passa il Lecce. Kalulu perde un pallone malefico nei pressi dell’area rossonera, Di Francesco si invola e crossa al centro, Blin prova ad arrivare sul pallone ma è più veloce Theo Hernandez che, nel tentativo di anticipo, colpisce di petto e manda la sfera a insaccarsi per il più classico degli autogol. Lecce d’assalto e Milan in confusione. Al 23′ si concretizza il raddoppio del Lecce: Hjulmand pennella un cross perfetto, la difesa rossonera assennate ingiustificata, Baschirotto è abile a colpire di testa e a trovare l’angolino. Il Lecce gioca con ritmi altissimi, sfiora la terza segnatura prima con Strefezza e poi con Gendrey. E’ un monologo.
Si riparte e Pioli opera un doppio cambio: dentro Dest e Messias, fuori Hernandez e Saelemaekers, impalpabili. I rossoneri sembravo scuotersi, ma ci vuole un’invenzione di Leao al 58′ per riaprire i conti. Azione insistita degli ospiti che cingono d’assedio l’area del Lecce, pallone che termina sui piedi dell’attaccante portoghese: si gira in un attimo, calcia sul primo palo, Falcone non vede partire la conclusione e si arrende. Si rivede anche Origi core Diaz (69′), per un MIlan a trazione anteriore con quattro attaccanti. E gli sforzi rossoneri, con il Lecce sensibilmente calato dopo le sfuriate del primo tempo, vengono premiati. Corre il 70′, Giroud imbeccato in area opera una sponda intelligente per l’accorrente Calabria, che di testa, e da ottima posizione, non sbaglia. Gli ospiti provano a vincere e gli ultimi minuti, recupero compreso, vedono gli uomini di Pioli gettarsi all’arrembaggio, ma in maniera confusa e disordinata. Alla fine resta il 2-2.
LECCE-MILAN 2-2 (2-0)
RETI: 3’ autorete Hernandez (L), 23′ Baschirotto (L), 59’ Leao (M), 71’ Calabria (M).
LECCE 433: Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Pezzella (62’ Gallo); Blin, Hjulmand, Gonzalez (62’ Maleh); Strefezza (88’ Oudin), Colombo (72’ Voelkerling), Di Francesco (72’ Banda). Panchina: Bleve, Brancolini, Askildsen, Bistrovic, Tuia, Helgason, Listkowski, Ceesay, Lemmens, Rodriguez). All. Baroni.
MILAN 4231: Tatarusanu; Calabria (85’ Kjaer), Kalulu, Tomori, Theo Hernandez (46’ Dest); Bennacer, Pobega (85’ Vraanckx); Saeelemaekers (46’mMessias), Diaz (69 Origi), Leao; Giroud. Panchina: Mirante, Vasquez, Bozzolan, Gabbia, Thiaw, Bakayoko, Adli, De Ketelaere. All. Pioli.
Arbitro: Orsato di Schio.
Ammoniti: Maleh, Calabria e Bennacer per gioco falloso.
Note: Angoli 8 a 4 per il Lecce. Recuperi 2′ e 5′. Spettatori 25.942 (19.948 abbonati), per un incasso totale di 786.946 euro.
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