Lecce-È stato assolto l’imprenditrice Bruno Acquaviva che ha dovuto affrontare un processo in seguito ad una denuncia per presunta usura. La Vicenda giudiziaria era scattata infatti in seguito ad un prestito di 4000 euro concesso ad un conoscente e per il quale secondo la presunta vittima, Acquaviva avrebbe chiesto un tasso di interesse superiore al 2000 per cento. Un fatto che risalirebbe al 2014. Ma nulla di tutto ciò risponderebbe al vero secondo il collegio Giudicante composto dal presidente Pietro Baffa, a latere Valeria Fedele come relatore e Roberta Maggio. Insomma per il Tribunale di Lecce il fatto non sussiste condividendo in questo modo la tesi del collegio difensivo composto dall’avvocato Antonio Savoia e Luigi Covella. I magistrati inoltre hanno disposto la trasmissione di tutti gli atti alla parte civile che aveva formulato la denuncia. La Procura nei prossimi giorni valuterà se, in base a quanto emerso dai dibattiti, per la presunta vittima si potrebbe configurare il reato di calunnia.
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