Lecce, provinciali Lecce. Pippi Mellone: “ Non mi candido da nessun parte”

Lecce- Elezioni provinciali alle porte e nel Centrodestra parte il toto nomi per chi possa essere lo sfidante del presidente uscente Minerva. Tra i tanti i nomi di Pippi Mellone, sindaco di Nardó che però respinge l’ipotesi. “ In questi giorni qualche giornalista fantasioso mi tira in mezzo come possibile candidato per la Provincia. Ora tutti voi sapete che,
non più di qualche settimana fa, ho rinunciato ad un posto *blindato* in parlamento.
Non capisco perchè adesso, dovrei, invece, candidarmi per la Provincia! Come ho detto quando ho declinato l’offerta del centrodestra per una candidatura di collegio (nel mio collegio!) per la Camera dei Deputati, io in questo momento sono impegnato al massimo per ottenere risorse dal PNRR e da ogni altro avviso pubblico possibile.
Queste risorse, questi soldi, sono indispensabili per far sopravvivere il territorio e portare ricchezza a Nardò e nel Salento.
Peraltro la Provincia è diventata un ente più tecnico che politico e al momento non mi è chiaro l’accanimento (politico!) con il quale vengo tirato in mezzo a ogni piè sospinto. Ho altri obiettivi, tra i quali l’impegno a rendere sempre più coesa la rete civica e politica per una nuova destra, che sto costruendo sul territorio.
Inoltre, come accennavo prima, la mia preoccupazione più grande è quella di sostenere la mia terra.
Non so se ve ne siete accorti ma stiamo vivendo una crisi epocale. Solo per fare un esempio la chiusura del Caroli Hotel, che ha lasciato a casa quasi 300 persone a causa del caro bollette, è uno degli effetti di una politica nazionale incapace di rispondere ai bisogni delle imprese, delle famiglie e delle persone.
Noi sindaci siamo la prima linea, l’anello di congiunzione tra i cittadini e lo stato, e abbiamo la necessità e soprattutto il dovere di prenderci cura delle nostre comunità, di tenere saldo il timone nei giorni di tempesta.
Io farò questo, in nome dell’impegno che ho preso con i miei concittadini.
I giochi di potere, le poltrone e pure lo stipendio, non rientrano tra le mie priorità e i miei valori.
Capisco che fare le locandine con il mio nome porti a vendere più giornali, tanto che – come sapete – anche in tempi recenti ho avuto modo di collaudare delle uscite giornalistiche calunniose e oltre il limite dello sciacallaggio, ma voglio ancora una volta illudermi e sperare che ai giornali, almeno a quelli più seri, interessi più la verità della voglia di sostituirsi alla politica o della necessità di vendere qualche copia in più.
D’altronde prima di scrivere inutili soap opera basterebbe telefonare al diretto interessato per avere chiara la situazione.
Situazione che, lo ribadisco, è chiara e trasparente: sto qui e non mi candido da nessuna parte.” scrive Mellone.

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