Si è tenuta nella giornata si giovedì 19 ottobre, nella sede della Regione Puglia di Bari il primo incontro con Ekasa: società che subentrerà, a partire da gennaio 2024, al Gruppo Albini a capo della Tessitura di Mottola in liquidazione.
A prendere parte alla delicata discussione anche la Task force regionale per l’occupazione presieduta dal presidente Leo Caroli con le parti sociali. Una trattativa molto delicata: il rischio per i lavoratori ex Albini (ormai) è quello di arrivare a scadenza della cigs di fine 2023 facendo scattare a inizio 2024 la naspi, ovvero la disoccupazione.
All’incontro, per la UIL hanno partecipato Andrea Toma, segretario pugliese con delega all’industria, Amedeo Guerriero, segretario della UILTEC affiancato da Roberto Basile, e Gianfranco Lasarcina della lRSU UILTEC Albini.
“Abbiamo appreso che c’è una sorta di preliminare di vendita del sito della Tessitura di Mottola tra il Gruppo Albini ed Ekasa – affermano i rappresentanti della UIL -. Nello stesso, però, non si fa riferimento ai 92 lavoratori attualmente in cigs e questo ci mette in allarme. Le 92 figure (66 uomini e 26 donne), entrando in naspi, ovvero in disoccupazione, rischiano dal 1° gennaio 2024 di uscire definitivamente fuori dai radar del nuovo proprietario. Non è accettabile”.
“Chiediamo che i 92 lavoratori vengano subito assorbiti dalla Ekasa con tutto il complesso produttivo oggetto della vendita. In questo modo si potrà garantire dal 1° gennaio 2024, e per tutti i 12 mesi, una nuova cassa integrazione consentendo anche al nuovo acquirente di stilare un piano industriale. Queste 92 famiglie per noi della UIL sono la priorità assoluta come prioritario resta il piano di rilancio di un sito produttivo strategico per tutto il territorio dell’arco ionico”.
Intanto la UIL TEC ha indetto nella giornata di lunedì 23 ottobre un’assemblea con tutti i lavoratori presso il sito produttivo della Tessitura di Mottola.
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