Guido Crosetto, ministro alla Difesa

Taranto: Crosetto, ‘Sull’Arsenale tante fake news’

“Il caldo di questi giorni ha avuto effetti anche a Taranto. Le dichiarazioni di alcuni esponenti sindacali (Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Pa) e politici (del Pd) che ipotizzano privatizzazioni e chiusure, per l’Arsenale di Taranto, gioiello storico e centro vitale della Marina Militare italiana, sono del tutto assurde, false e prive di fondamento. Non ci si può inventare falsi problemi per poi poter vantare false soluzioni e far finta di assolvere al proprio ruolo”. Così Guido Crosetto, ministro alla Difesa.

“In ogni caso, si tranquillizzino sindacati confederali ed esponenti politici: nessuna privatizzazione e chiusura è in vista per l’Arsenale di Taranto, vanto e orgoglio della nostra Marina – aggiunge Crosetto -. È vero il contrario: sono pronti e verranno effettuati nei prossimi anni importanti investimenti per il rilancio e la crescita. Inoltre, vi sono competenze strategiche che la Marina Militare intende continuare a esprimere direttamente, avvalendosi delle proprie maestranze. Si tratta di attività non delegabili per la sensibilità della funzione che hanno o che richiedono immediatezza di disponibilità e risposta”.

“Il personale civile verrà dunque chiamato a interpretare un ruolo nuovo, pienamente integrato nel modello logistico manutentivo adottato per il supporto alla nostra flotta – spiega il ministro della difesa -. Un ruolo indispensabile che richiede un’elevata capacità di confronto con la crescente complessità dei nuovi sistemi e con le dinamiche operative della controparte industriale. Un ruolo nuovo che richiederà anche dei processi formativi dedicati e comporterà delle condizioni lavorative più elevate, più remunerative e in linea con le nuove funzioni”.

“Questo, naturalmente, sempre che il nostro Parlamento accetti di finanziare gli ambiziosi piani di rilancio di tutti gli arsenali della Marina. In una democrazia parlamentare come è la nostra, il ministro propone, il Parlamento dispone. Al posto di inventarsi polemiche per uscire sui giornali, sarebbe meglio che  i sindacati indichino proposte concrete, innovative e di prospettiva”, conclude Crosetto.

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