A Galatina (Lecce), una giovane minorenne ha coraggiosamente chiesto aiuto alla Polizia attraverso l’applicazione Youpol, denunciando l’ex fidanzato di 22 anni. Quest’ultimo è stato prontamente ammonito dal questore di Lecce. La ragazza ha riferito di subire ripetute vessazioni e perfino percosse.
Lo scorso dicembre, dopo l’ennesimo pedinamento subito alla presenza di alcune amiche nel centro storico di Galatina, la minorenne ha segnalato il caso agli agenti del commissariato locale tramite l’app Youpol, scaricata durante un meeting sulla violenza di genere tenuto nella sua scuola. Seguendo il consiglio degli agenti, la ragazza si è rivolta al centro antiviolenza e successivamente ha sporto denuncia.
Il giovane di 22 anni è stato ammonito a tenere una condotta conforme alla legge e a cessare ogni forma di comportamento vessatorio, persecutorio o violento, che sia fisico, psicologico, verbale o economico nei confronti della vittima. La vicenda mette in luce l’importanza delle applicazioni come Youpol nel fornire un immediato canale di comunicazione per le vittime di atti persecutori.
Youpol: sull’app della Polizia si possono segnalare anche le violenze domestiche
Youpol, l’app realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, viene estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche
L’estensione dell’applicazione a questo tipo di reati è un ulteriore passo in avanti per contenere alcuni fenomeni che, in questo periodo di emergenza per il Coronavirus nel quale siamo costretti alla forzata permanenza in casa, potrebbero avere un incremento.
L’app è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato; le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti.
È inoltre possibile dall’app chiamare direttamente il NUE e dove non è ancora attivo risponderà la sala operativa 113 della questura.
Tutte le segnalazioni vengono ricevute dalla sala operativa della questura competente per territorio.
Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima.
Anche chi è stato testimone diretto o indiretto – per esempio i vicini di casa – può denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.
L’applicativo, nato dalla ferma convinzione che ogni cittadino è parte responsabile e attiva nella vita democratica del Paese, si può scaricare gratuitamente ed è disponibile per dispositivi Ios e Android.
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