Un appuntamento davanti alle carceri italiane, giovedì 18 aprile, per lanciare un appello contro i suicidi in cella. I garanti territoriali italiani delle persone private della libertà personale scandiranno ad alta voce i nomi dei 31 suicidi avvenuti nel 2024 e delle morti per altre cause, come malattia, overdose, omicidio e cause da accertare, oltre i nomi degli agenti penitenziari che si sono tolti la vita.
Ad annunciare l’iniziativa sono stati Stefano Anastasìa, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, e Valentina Calderone, garante di Roma davanti al carcere di Regina Coeli, a Roma.
“In 32 anni sono morti suicidi 1.754 detenuti – spiega Valentina Calderone -. Negli stessi anni, per malattia, overdose, omicidio, cause da accertare ne sono morti 2.912. Il totale è un numero impressionante, si parla di 4.686 persone detenute morte”.
”Iniziamo una campagna di sensibilizzazione che andrà avanti fino a che non ci saranno risposte – spiega Anastasìa -. Non possiamo permetterci di avere questi livelli di sovraffollamento in estate. Qui a Regina Coeli, per fare un esempio, ci sono 1.151 detenuti per 628 posti, il doppio. In Italia a fronte di 48.000 posti nelle carceri ci sono 61.000 detenuti”.
All’appello che verrà lanciato domani, giovedì 18 aprile, hanno aderito tutti i garanti italiani.
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