“Giornata importante a Taranto per gli impegni che il ministro Adolfo Urso e le forze parlamentari stanno assumendo, nella fase di conversione in legge del decreto-legge che ha avviato la nuova amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia, soprattutto nella prospettiva di affrontare l’emergenza di un prestito ponte per lo stabilimento siderurgico ionico e un sostegno finanziario rapido e concreto all’indotto e al mondo del lavoro, in tutte le forme che la norma può consentire”, dischiara Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, in una nota.
”Abbiamo salutato con favore la scelta del ministro Urso e della nuova struttura commissariale di incontrare a Taranto, in Prefettura, i rappresentanti degli Enti locali, delle Parti sociali e datoriali, iniziando un percorso per armonizzare al meglio gli obiettivi della comunità e del mercato, sempre nel perimetro di quanto indicato dalle vigenti sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo e dalla nostra Carta costituzionale, come di recente riformata in relazione proprio alle vicende ambientali e industriali più rilevanti del Paese”, continua Melucci.
”Ci aspettiamo che, nel mentre si metta ordine nella fabbrica e nella produzione, la struttura commissariale favorisca con il Governo senza indugio il consolidamento di un Tavolo Taranto per affrontare un piano industriale e misure per la città che non possano prescindere dell’orizzonte ultimo del fermo delle fonti inquinanti, magari attraverso l’ottimale impiego dei fondi per la transizione giusta europea, destinati proprio alla decarbonizzazione del sistema economico ionico, in coerenza con la previsione europea di giungere all’acciaio verde in un arco di tempo accettabile”, sottolinea il primo cittadino.
“Siamo pronti da subito a confermare ai partner istituzionali tutto l’apporto tecnico-amministrativo, finanche la risoluzione delle controversie giudiziarie, in funzione della redazione dell’accordo di programma sull’ex Ilva, ai sensi del Codice dell’Ambiente. Siamo convinti che l’investimento sulla salute e la città può rappresentare la decisiva leva di rilancio per l’opificio tarantino e l’intero sistema industriale nazionale”.
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