Critiche e polemiche dopo l’audizione in Commissione Antimafia di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. Tutte le reazioni della politica italiana e regionale.
Maiorano (FdI): “Emiliano ha ammesso suoi approcci discutibili con esponenti clan baresi”. “Non solo la visita alla sorella del boss ma anche un altro episodio simile, ovvero l’interlocuzione con soggetti che avrebbero minacciato Decaro, al fine di invitarli a desistere. Insomma la richiesta di protezione per il suo assessore. Protezione che spetta alle Forze dell’Ordine non già ai gruppi malavitosi. Circostanze queste confermate dal governatore pugliese in sede di audizione in Commissione antimafia. Commissione alla quale Emiliano chiede a sua volta protezione ritenendosi danneggiato, a suo dire ingiustamente, dalla bufera mediatica scaturita all’indomani della diffusione delle vicende giudiziarie che hanno interessato comune di Bari e Regione, e dopo le sue dichiarazioni in un pubblico comizio. Emiliano non può sottrarsi alle sue responsabilità politiche rispetto alle troppe ombre che oscurano l’operato dei suoi più vicini collaboratori e componenti della sua maggioranza. Senza trascurare il fatto che gli episodi che il governatore non ha smentito, ampiamente stigmatizzati dalla maggioranza dei componenti la commissione, relativi ai suoi rapporti con la criminalità organizzata barese, rappresentano un grave vulnus, che motivano ampiamente la richiesta di sue dimissioni, così come ha chiesto il collega Giovanni Donzelli”. Così l’onorevole Giovanni Maiorano di Fratelli d’Italia, membro della Commissione Parlamentare Antimafia.
Verini: “L’audizione di Emiliano dimostra pochezza della destra” – “L’audizione del Presidente della Puglia Emiliano è stata importante perché ha confermato e fatto toccare con mano quanto forti e costanti siano stati in questi venti anni l’impegno e i risultati delle istituzioni, del Comune e della Regione nel contrastare illegalità e criminalità organizzata. Impegno che ha trasformato quella realtà, in un rapporto forte anche con l’antimafia sociale. L’audizione ha dimostrato la pochezza e l’inconsistenza di una destra che ( con lo zelante quanto strumentale supporto della rappresentante di Italia Viva) ha provato con spregiudicatezza a usare la Commissione Antimafia come un manganello, per fini di propaganda partitica ed elettorale. Per colpire chi, come Michele Emiliano e Antonio De Caro, in diversi ruoli le mafie le ha combattute e le combatte davvero. Le mafie sono ovunque pericolose e penetranti. In tutta Italia. Purtroppo, questo Governo indebolisce le misure dì contrasto e prevenzione a queste e alla corruzione. Ma in Puglia, e l’audizione del Presidente Emiliano l’ha confermato, ci sono istituzioni, forze sociali e culturali, forze della magistratura e della sicurezza, che insieme hanno creato le condizioni per combattere questa battaglia di legalità”. A dirlo in una nota è il senatore Walter Verini, capogruppo del Pd in Commissione Antimafia.
Forza Italia: “Emiliano non credibile e poco convincente” – “Emiliano, confortato dall’audizione secretata del procuratore della Repubblica di Bari, è venuto quasi a impartire una lezione alla commissione Antimafia, quando invece è lui che deve dare dei chiarimenti. Sostiene di non essere stato informato dell’imminente arresto di Pisicchio, che pure ha fatto dimettere pochi attimi prima che la magistratura intervenisse sul suo ex assessore e collaboratore, ma non ci è sembrato assolutamente credibile. Ha dato la sua consueta versione da ‘sceriffo’ sulla visita a casa della sorella del boss, lasciando la presenza di Decaro sullo sfondo, ma anche qui non ci ha convinto nel suo metodo. Così come emergono anche dalle sue risposte vicende tutte da approfondire, riguardanti le infiltrazioni comunali in aziende controllate dal Comune di Bari, sia quando lui era sindaco sia poi in fasi successive. Restiamo insomma convinti di un intreccio di potere tra Comune, Regione, ambienti criminali ed esponenti politici animati da trasformismo, tutt’altro che trasparente”. “Tra l’altro – proseguono – Emiliano ha affermato con sicurezza di sapere di non essere indagato. E qualche collega dall’Antimafia ha ribattuto chiedendo su che cosa basasse questa sua certezza. Ma in realtà a nostro avviso è proprio l’audizione secretata del procuratore della Repubblica di Bari, avvenuta giorni fa, che fa crescere in noi i dubbi circa gli intrecci tra giustizia e politica, che Forza Italia va denunciando da anni ovunque e che anche a Bari evidentemente sono vivi, presenti e attivi“. È la nota dei componenti di Forza Italia della commissione Antimafia.
Lacarra (PD): “Cdx scrive pagina nera Commissione Antimafia” – “Ciò che è avvenuto oggi segna una pagina nera per la storia della Commissione Antimafia. Come ampiamente previsto, i parlamentari di maggioranza hanno abusato di una delle più autorevoli sedi istituzionali del Paese per mere finalità politiche ed elettorali, attaccando il Presidente Emiliano in ogni ambito possibile e persino rivangando questioni chiuse dieci anni fa. Michele Emiliano ha dimostrato ancora una volta, rispondendo puntualmente ad ogni singola domanda, di avere la schiena dritta e la coscienza a posto, di aver lottato sempre e comunque contro le mafie e di essere ancora pienamente in prima linea su questo fronte. È triste constatare che lo stesso rispetto per le istituzioni della Repubblica non possa ritrovarsi nell’attuale maggioranza, considerato l’utilizzo strumentale del potere che, sotto ogni forma, vediamo quotidianamente fare dal centrodestra”. Lo dichiara in una nota Marco Lacarra, deputato pugliese del Partito Democratico.
D’Attis: “Vasto numero dirigenti Emiliano indagati o condannati” – “Basterebbe elencare al presidente Emiliano il vasto numero di persone che della Regione Puglia, scelte da lui, sono state indagate e condannate, tra queste c’è anche la condanna del collega Stefanazzi, che all’epoca dei fatti era capo Gabinetto. Poi ci sono dirigenti, amministratori di agenzie: si tratta di Grandaliano, Sannicandro, Lerario, Borzillo, Pisicchio, lo stesso Stefanazzi. Quindi, questa immagine che Emiliano ci ha dato di opulenza della Puglia non corrisponderebbe alla realtà”. Lo ha sostenuto Mauro D’Attis (FI), vicepresidente commissione Antimafia, durante l’audizione del governatore Michele Emiliano. D’Attis poi ha chiesto di andare in audizione secretata. Emiliano ha replicato che Stefanazzi è stato condannato solo in primo grado, “sentenza appellata”, e ha evidenziato che quella “sentenza non può essere utilizzata” contro il governatore perché “io sono stato assolto”. Il governatore ha replicato anche su tutti gli altri nomi citati da D’Attis.
Stefanazzi (PD): “Scandaloso tiro al bersaglio. Antimafia umiliata da abuso giustizialista del cdx” – “Come volevasi dimostrare, la convocazione del Presidente Emiliano in Commissione Antimafia è stato un pretesto per offrire ai parlamentari del centrodestra un palcoscenico per il tiro al bersaglio. Ciò che è accaduto oggi rappresenta un precedente gravissimo per la Commissione stessa, piegata per soddisfare la sete giustizialista di certi individui. Solo grazie alla disponibilità e al senso delle istituzioni di Michele Emiliano, l’audizione di oggi ha evitato di trasformarsi in una vera e propria umiliazione dell’organo, della sua storia e del senso profondo e imprescindibile della sua istituzione”. É il pensiero, espresso in una nota, da Claudio Stefanazzi, deputato pugliese del Partito Democratico.
Gasparri: “Discutile imporre regole andando a casa sorella boss. Su Pisicchio risposta Emiliano inaccettabile” – Trovo discutibile imporre le regole andando a casa delle persone sbagliate, è un metodo errato, anche dal punto di vista pedagogico, educativo e di indirizzo. Se tutti gli amministratori vanno a imporre regole a casa dei parenti dei boss diamo un indirizzo complicato che poi rende difficile distinguere. Io trovo sconcertante quella sua iniziativa. Su Pisicchio non mi ha convinto. Lei è un indovino perché imporre le dimissioni a poche ore dall’arresto, io sono convinto che lei sapesse; e l’audizione secretata del procuratore di Bari mi ha chiarito anche la profezia su Pisicchio. La sua versione è inaccettabile”. Lo ha detto Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, durante l’audizione in commissione Antimafia del governatore Michele Emiliano.
Orlando (PD): “Preoccupato da involuzione commissione Antimafia” – “Devo dire che mi preoccupa, e non poco. l’evoluzione che sta assumendo questa commissione, o involuzione a seconda del giudizio politico che si vuol dare. Se questa commissione si trasforma in un luogo in cui l’obiettivo principale è di screditare gli auditi, una evoluzione di questa commissione è ineluttabile. Credo che qualche audito si farà accompagnare da un avvocato per rispondere, io credo che questo sia un errore. Mi pongo il problema della funzione di questa istituzione”. Lo ha detto Andrea Orlando (Pd) durante l’audizione in commissione Antimafia del governatore pugliese Michele Emiliano, contestando alcune domande poste dai commissari di centrodestra.
Antimafia. Della Porta-Sigismondi (FdI): “Quale tutela dovrebbe riservare la commissione a Emilano?” – “E’ incomprensibile che il presidente Emiliano, dopo aver partecipato con fatica all’audizione dell’antimafia, abbia prima lanciato accuse nei confronti dell’onorevole Donzelli e dei parlamentari pugliesi di Fratelli d’Italia e poi abbia chiesto ‘tutela’. Crediamo sia il caso di ricordare ad Emiliano che le sue dichiarazioni e i suoi comportamenti inopportuni in merito alle visite alla sorella del boss sono stati oggetto di critiche trasversali. Non solo, il fatto che oggi abbia raccontato un altro episodio in cui avrebbe chiesto ‘protezione’ per Antonio Decaro, conferma la gravità dei suoi atteggiamenti. Alla luce di ciò, vorremmo capire quale ‘tutela’ dovrebbe riservargli la commissione Antimafia e per quale motivo”. Lo dichiarano i senatori Costanzo della Porta e Etel Sigismondi, componenti della commissione Antimafia.
Pagano (PD): “Commissione Antimafia usata per colpire avversari politici. Cdx senza rispetto per istituzioni” – Portando il vile processo mediatico contro Emiliano, Bari e la Puglia in Commissione Antimafia, il centrodestra ha dimostrato di non comprendere affatto i limiti dei poteri che derivano dal governare. Con tutta evidenza si crede di poter usare le istituzioni per colpire un avversario politico, peraltro in completa mancanza di notizie di reato o provvedimenti cautelari da parte della magistratura. Quello a cui abbiamo assistito oggi è forse il punto più basso toccato dalla Commissione Antimafia, che fa sorgere seri interrogativi su quale sia davvero la sua funzione e i compiti che le sono affidati dalla legge. Se oggi non è stata teatro di un doloroso scontro istituzionale, si deve soltanto al senso di profondo rispetto che il Presidente Emiliano ha dimostrato ancora una volta di avere per le istituzioni”. Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico.
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