Al lavoro da una settimana, Mario Cottignoli non ha perso tempo calandosi subito nel ruolo di head coach del CJ Basket Taranto. Sarà la sua prima esperienza da capo allenatore dopo tanta gavetta nelle giovanili Virtus e diverse esperienze in giro per l’Italia tra Serie B e A2.
In lui alloca lo spirito CJ, che l’ha vissuto sulla propria pelle prima come giocatore, poi come tecnico. Uno spirito evidenziato dalle parole con cui si è presentato nella primissima riunione con i dirigenti vecchi e nuovi. Lo stesso spirito che ci sta mettendo nella costruzione del roster che avrà il compito arduo di giocare un campionato importante come la Serie B Nazionale.
Mario, come è arrivata la chiamata del CJ?
“La chiamata è arrivata dal vicepresidente Roberto Conversano: tra noi c’era una vecchia promessa, prima o poi sarei stato il capo allenatore della sua squadra e quest’anno finalmente si sono verificati i giusti incastri. Non posso far altro che ringraziare lui e il presidente Sergio Cosenza per questa grande opportunità, ci metterò tutto me stesso. Ovviamente, ringrazio anche la Virtus Taranto laddove, per quanto mi riguarda, tutto è iniziato”.
Primo impegno da capo allenatore per di più nella tua città e per una maglia che hai indossato. Che emozioni particolari stai vivendo?
“Allenare la squadra della propria città è un onore e un ulteriore stimolo, un’extramotivation. È vero, ho indossato questa canotta quando ancora avevo la presunzione di provare a giocare, ma ero troppo scarso per continuare (sorride, nde) e quindi ho deciso di passare all’altra parte del parquet, in panchina. Battute a parte, sto vivendo emozioni positive che aumenteranno con l’inizio della preparazione, i primi allenamenti, l’esordio. Sarà bello”.
Dalla B Interregionale alla B Nazionale in poche ore, ti senti pronto per questa sfida?
“Il ripescaggio ci ha messo nelle condizioni di dover accelerare alcune operazioni di mercato e di cambiare completamente quella che era la nostra idea di squadra, perché il target di giocatori è ovviamente differente. Ci sono molte insidie, sarà un campionato molto lungo con tante società affermate e abituate a questi livelli con roster importanti”.
Come è la squadra che hai in mente?
“Stiamo cercando di costruire un CJ di atleti, ragazzi seri, con una emorme cultura del lavoro e una fortissima identità difensiva. Sarà fondamentale creare un gruppo che stia bene insieme perché sappiamo che l’elevatissimo numero di partite e il livello del campionato ci porteranno di fronte a difficoltà che risolveremo e da cui usciremo solamente se riusciremo a essere uniti”.
Cosa ti senti di dire ai tifosi?
“Beh, tra i nostri obiettivi c’è anche quello di ricreare un forte legame col tessuto cestistico della città, oltre che portare sempre più persone al palazzetto, qualunque esso sia. Ai tifosi non posso che garantire il massimo dell’impegno”.
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