Le vacanze natalizie si confermano un periodo cruciale per il turismo italiano, con due turisti su tre che sceglieranno una città d’arte o una località montana. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, le festività 2024 vedranno circa 16,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive italiane, un calo dell’1,5% rispetto all’anno scorso.
Il settore, dopo due anni di crescita eccezionale, mostra segnali di stabilizzazione. Il rallentamento interessa sia il turismo domestico (-1,9%) sia quello internazionale (-1%), con un impatto maggiore sulle strutture extralberghiere (-2,1%). Le regioni del Centro e del Sud-Isole risultano più colpite rispetto a Nord-Ovest e Nord-Est.
Tra le mete preferite, la montagna registra un leggero incremento (+0,3%), favorito anche dal meteo favorevole per le piste da sci. Per le città d’arte, invece, si prevede una flessione dello 0,9%, nonostante il 52% delle presenze provenga dall’estero. Le principali nazionalità restano Germania, Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi.
A incidere sul calo complessivo sono diversi fattori: le tensioni geopolitiche, il rallentamento economico di alcuni Paesi dell’Eurozona e i prezzi ancora elevati. Tuttavia, gli operatori sperano in un miglioramento grazie alle prenotazioni last minute, con una composizione del mercato prevista al 57% di italiani (9,3 milioni di presenze) e al 43% di stranieri (7 milioni).
Nonostante le difficoltà, crescono gli arrivi da Stati Uniti, Svizzera, Polonia e Paesi scandinavi. In calo, invece, i flussi da Austria, Germania, Regno Unito, Giappone e Cina. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se il turismo natalizio potrà eguagliare i risultati della straordinaria stagione 2023.
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