BARI – Sono l’assessore comunale al Bilancio, Alessandro D’Adamo, e sua sorella Annalisa, le due persone indagate nell’ambito dell’inchiesta su una presunta truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, per fatti commessi a Bari tra il 2019 e il 2022. L’indagine dell’Eppo (la Procura europea) di Roma riguarda l’associazione Kronos, riconducibile ai D’Adamo, che – in base all’ipotesi dell’accusa – avrebbe commesso irregolarità nella gestione del programma europeo Garanzia Giovani. Oltre 8 milioni di euro ricevuti e mai spesi, secondo quanto emerge dalle indagini.
I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari della guardia di finanza hanno effettuato perquisizioni nelle sedi Kronos di Bari, Andria e Lecce, e nelle sedi di altre due associazioni che operano in collegamento con la prima. L’inchiesta è relativa all’utilizzo dei fondi europei destinati al programma Garanzia Giovani, che mira all’inserimento lavorativo di ragazzi dai 15 ai 34 anni: l’ipotesi è che la Kronos abbia richiesto pagamenti a fronte di assunzioni fittizie. La Finanza ha acquisito documentazione relativa ai giovani che sarebbero stati avviati tramite Kronos e le altre associazioni collegate.
Intanto il sindaco del capoluogo pugliese, Antonio Decaro, nell’apprendere la notizia, ha immediatamente revocato la delega. “L’esercizio di importanti funzioni pubbliche quali quelle di assessore – ha detto Decaro – deve essere privo di qualsiasi sospetto. È un dovere nei confronti dei cittadini e consente agli interessati di potersi difendere liberamente”.
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