BARI – Sono trascorsi 33 anni da quell’8 agosto 1991 quando una malandata nave albanese, la Vlora, carica di ventimila persone in fuga dalla propria patria, giunge nel porto del capoluogo pugliese. Ai tanti baresi che increduli stavano assistendo a quella scena, il mercantile sembrava un formicaio brulicante. Le operazioni di attracco sono difficili, qualcuno si butta in mare per raggiungere la terraferma a nuoto. La Vlora è un vecchio mercantile costruito all’inizio degli anni Sessanta a Genova. Il 7 agosto 1991 la nave, di ritorno da Cuba, arriva al porto di Durazzo, nella stiva diecimila tonnellate di zucchero. Sono in corso le operazioni di scarico quando una folla enorme di migliaia di persone assale improvvisamente il mercantile, costringendo il capitano Malaqi a fare rotta verso l’Italia. È una marea incontenibile di uomini, ragazzi, donne, bambini. La stessa storia che viene raccontata – con l’artificio della letteratura – in “Mare di Zucchero”, il libro datato 2014 e scritto dall’autore, giornalista e poeta, Mario Desiati, che per l’occasione ha ricevuto dalle mani del sindaco Vito Leccese, le chiavi della Città
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