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Verso Sudtirol-Bari, Longo: “Bisogna saper interpretare le partite. Lasagna? È sereno”

Manca ancora qualche giorno alla sfida di Pasquetta contro il Sudtirol, ma mister Longo vuole far viaggiare ad una velocità maggiore il suo Bari. La vittoria col Palermo aiuta ma conta soprattutto tutto il percorso stagionale. “La squadra – dichiara in conferenza stampa – si è messa a disposizione sin dal primo giorno di ritiro. Ha voluto creare un’identità. Certo ci sono aspetti da migliorare anche sul piano mentale. La condizione atletica è stata ottima fino alla prima sosta. Poi c’è stato qualche infortunio di troppo e abbiamo avuto la necessità di tirare il fiato. Oggi possiamo dire di essere in buone condizioni. Ogni aspetto è ciclico e ogni annata prevede soprattutto tanti aspetti”.

Sugli avversari: “Il Sudtirol è una squadra fisica, difficile da affrontare e con strutture importanti. Nel proprio modo di giocare ha cambiato anche diverse interpretazioni. Ha offerto più caratteristiche nell’interpretazione della partita. Anche per loro è una partita molto importante. Dobbiamo approcciarla nella maniera corretta”.

In dubbio Lella e Benali, ci sono miglioramenti? “Lella sta recuperando per gradi, ha iniziato a fare qualcosa con la squadra. Sia lui che Benali stanno facendo un programma di reinserimento. Stiamo capendo anche come è il suo momento. Ci mancano ancora tre allenamenti da fare. Intese a centrocampo? Sulla coesistenza non ci sono problemi che sia Benali, Maita o Coli Saco”.

Un Bari che riesce ad esprimersi meglio con le prime della classe ma che fa più fatica con le ‘piccole’. Deve essere anche questa un’opportunità per crescere: “Bisogna saper fare più partite. Ogni avversario ha caratteristiche diverse e cambia anche il modo di stare in campo. Bisogna trovare chiavi adatte allo spartito che cambia. Maiello e Falletti hanno lavorato in un certo modo. Bisogna adoperarsi in questo senso. Tutti i dettagli sono importanti e dobbiamo continuare a lavorare così su questo aspetto. Riazzerando quello che è stato fatto prima. Questa è la forza vera. Così si diventa squadra e quando hai professionisti seri che si mettono a disposizione va così”.

Dopo Carrara si vede una squadra diversa nella voglia: “Noi andiamo in campo sempre per vincere, per fare una partita migliore possibile. A volte affrontare squadre con caratteristiche diverse si paga. Per scelta abbiamo sempre cercato la propositività, farlo il meglio possibile. Svolta dopo Carrara? Anche nei momenti negativi si cresce. Anzi di più in questi. Perché li si capisce cosa sta mancando e dove si può rimediare. Mentre il momento positivo può offuscare dettagli che un risultato positivo non fa vedere”.

Non sono mancati i fischi a Lasagna al momento del cambio contro il Palermo. Pesano un paio di palle gol nitide non capitalizzate. Ma il peggio sembra alle spalle, per colui che rimane comunque il cannoniere della squadra con sei reti all’attivo: “Lasagna è sereno. Abbiamo a che fare con un ragazzo che da tutto quello che ha. Il tifoso la prima cosa che chiede è la maglia sudata. Quando si fa il 110% si fa già tanto. Tutti vogliamo essere perfetti e lavoriamo per esserlo. Chi mi ha fermato in città ha espresso sempre grande solidarietà parlando di lui”.

All’andata un ko in zona Cesarini. E sta volta cosa deve esserci di diverso? “Il percorso fatto ci deve portare a crescere, maturare. Su partite di questo genere mi auguro di spostare la mira su altre cose. Non voglio tornare sugli stessi errori. Scelte? Non mi precludo nulla”.

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