Omicidio Stasi, chiesti 18 anni per il presunto killer di Paolo

LECCE – Ci si aspettava una sentenza nel processo presso il Tribunale dei Minorenni di Lecce per l’omicidio di Paolo Stasi e, invece, per la camera di consiglio e la lettura del dispositivo bisognerà attendere un mese. Tutto rinviato al prossimo 10 giugno. Questo l’esito dell’udienza di oggi dove il procuratore dei minori Simona Filoni e il sostituto Paola Guglielmi hanno invocato una pena esemplare per l’imputato Luigi Borracino, 20enne di Francavilla Fontana minore all’epoca dei fatti accusato dell’omicidio volontario e aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione. Il presunto killer rischia, al netto dello “sconto” in dote al rito abbreviato, una condanna di 18 anni e una multa di 16mila euro.

Borracino aveva già confessato l’omicidio, ma ha sempre rigettato le aggravanti contestate: quella della premeditazione, innanzitutto. Secondo le Procure di Brindisi e Lecce, l’allora 17enne aveva “studiato” l’omicidio insieme al complice Cristian Candita, uccidendo Stasi per futili motivi, ovvero un debito di droga. Se il contesto resta quello dello spaccio, la versione di Borracino è sempre stata diversa. Ha sempre detto di aver reagito ad una minaccia, per un delitto d’impeto cui, però, le due procure non hanno mai creduto.

Omicidio Stasi, la richiesta della Procura

Presso il Tribunale dei minorenni di Lecce, questa mattina si è svolta l’udienza chiave. Procuratore e sostituto hanno invocato una pena esemplare, almeno visto il contesto e la scelta del rito: ovvero, 18 anni di reclusione, “sconto” già applicato al computo, e una multa di 16mila euro. La prossima udienza del procedimento è stata fissata per il 10 giugno, con la replica della difesa ed eventualmente la camera di consiglio, per un primo verdetto. In aula, anche i genitori di Stasi, assistiti dal legale di fiducia Domenico Attanasi.

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