Naufragio Cutro: Decaro, ‘Come sindaco non mi sento assolto’

“Davanti al dramma umano che abbiamo vissuto in questi giorni, davanti al dolore, sarebbe facile venire qui e scaricare la colpa su qualcuno. Non lo farò perché non mi sento assolto neanche io per il solo fatto che non sia successo nella mia città e non ne ho una specifica competenza”.

Lo ha detto il sindaco di Bari, e presidente dell’Anci, Antonio Decaro a margine della cerimonia organizzata da Cgil Bari in ricordo delle oltre 70 vittime del naufragio di Cutro. “Sarà la magistratura a stabilire di chi siano le colpire – ha aggiunto Decaro -, ma noi oggi siamo qui in maniera simbolica per ricordare ciò che è accaduto: sono morte donne, bambini e giovani uomini che si stavano muovendo per sopravvivere”.

“La politica deve dare risposte, riflettere in silenzio per rispetto nei confronti delle persone che hanno perso la vita e dei loro familiari, ma anche rispetto al fatto che non siamo riusciti a dare una risposta a questo tema globale. C’è una responsabilità della quale ci dobbiamo fare carico tutti guardando quelle bare”, ha concluso Decaro.

Cgil Bari depone in mare due corone di fiori – Nella mattinata di lunedì 6 marzo, due corone di fiori, una per gli adulti e una per i bambini, sono state depositate nel mare di Bari per ricordare le oltre 70 vittime tra donne, bambini e giovani uomini che hanno perso la vita a pochi metri dalla spiaggia di Cutro nel tentativo di raggiungere l’Italia. La cerimonia è stata organizzata sul molo San Nicola dalla Cgil Bari alla presenza, fra gli altri, della segretaria provinciale del sindacato, Gigia Bucci, e del sindaco di Bari, Antonio Decaro. Alla cerimonia ha preso parte anche una delegazione di migranti ospitati nel Cara di Bari-Palese e dell’Anpi.

”Le persone sono simboli di democrazia e anti fascismo – ha detto Bucci poco prima che i fiori prendessero il mare -. Oggi vogliamo essere vicini alle vittime, alle loro famiglie e anche alle donne di Cutro”.

Durante la cerimonia alcuni migranti hanno letto poesie e intonato canti nelle loro lingue di origine, poi sono stati liberati in cielo alcuni palloncini bianchi dedicati a chi ha perso la vita nel naufragio.

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