Dopo due playoff vinti consecutivamente e con profondo merito, il Nardò sta per consegnare agli archivi una stagione più che mai ricca di alti e bassi. La società ad inizio campionato aveva comunque messo le cose in chiaro: ridimensionamento economico dopo i due mancati ripescaggi, ma non tecnico. I granata hanno dunque preferito lavorare in sordina, già dal raduno estivo cominciato con notevole ritardo rispetto alle altre compagini dello stesso raggruppamento.
Tra ripetute assenze e con una rosa particolarmente giovane, costretta a schierare spesso e volentieri un under in più del dovuto, mister Fabio De Sanzo è comunque riuscito a tirare fuori il massimo dalla formazione neretina, portandola a sognare un posto al sole in zona playoff a 180 minuti dal termine della regular season. Il Toro ha fino ad ora fatto il bello ed il cattivo tempo, in un campionato in cui luci e ombre sono spesso riusciti a susseguirsi di pari passo.
Dopo un mese e mezzo da incubo, i successi di aprile con Martina e Palmese hanno messo il Nardò nelle condizioni di giocarsi comunque un posto nelle prime cinque della classe, per il terzo anno di fila. Una missione difficile a due dalla fine, non tanto per i tre punti che separano i granata dal quinto posto, quanto per le tre squadre che precedono i neretini e che assieme a loro si giocano la stessa casella di graduatoria: Fasano, Virtus Francavilla e Matera. In vista del rush finale, il Nardò affronterà proprio le prime due: prima ospitando gli imperiali in Salento, poi facendo visita ai biancazzurri della Selva.
Non è dunque ancora finita per il Toro, che potrebbe volersi regalare un terzo post season, questo da giocare come underdog.
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