Bonifica di Mar piccolo, sostegno economico ai miltilicoltori in ginocchio, individuazione di nuove aree in mar Grande e utilizzo dei fondi Feamp (fondo europeo per la pesca) a tutela del settore. Sono alcune delle proposte avanzate da Massimiliano Stellato, consigliere regionale di Italia viva, in IV Commissione, nel corso dell’audizione da lui richiesta sull’emergenza della mitilicoltura a Taranto.
“Il settore della mitilicoltura tarantina anche quest’anno ha subito una perdita, secondo le stime, di circa 7 mila tonnellate, pari al 50% dell’intera produzione 2023, cui corrisponde un danno economico di 5 milioni di euro, oltre alla perdita di gran parte del seme, che incide già negativamente sulla produzione del prossimo anno. Insieme al crollo delle entrate dell’anno in corso, quindi è a rischio anche il raccolto 2024. Per arginare il tracollo serve riprendere immediatamente le attività di Bonifica e rivedere l’ordinanza sanitaria regionale: interventi, questi, che avrebbero l’esito di ridurre gli effetti provocati dall’aumento estivo delle temperature”, ha spiegato Stellato.
Ma non basta. Le misure strutturali, per Stellato, vanno accompagnate da interventi di sostegno economico al comparto. Di qui la proposta “sulla scorta del bando regionale n. 514 del 28 luglio 2023, che ha stanziato 300 mila euro per l’intero territorio regionale come contributo al settore, serve prevedere un ulteriore stanziamento nel bilancio regionale autonomo finalizzato a finanziare un nuovo avviso pubblico a supporto della mitilicoltura. Tale bando sarebbe utile fosse pubblicato nei primi mesi del 2024 in modo da poter essere utilizzato anche dalle aziende che nel 2023 sono impossibilitate a partecipare, avendo raggiunto la contribuzione massima”.
Stellato ha anche chiesto di verificare la disponibilità e la possibilità di utilizzare risorse residue relative alle misure 2.55 e 2.56 Feamp 2014/2020.
Infine, le nuove aree. Il consigliere, raccogliendo le istanze degli operatori, ha proposto di individuare e allestire delle aree in Mar Grande, nella zona sud della Scogliera della Tarantola, dove le acque sono più profonde e le correnti marine le rendono più fresche e quindi idonee a ospitare i mitili. In tali siti avverrebbe il trasferimento dal Mar Piccolo, evitando la moria dovuta all’innalzamento delle temperature e al sovraffollamento. La gestione delle aree attrezzate di Mar Grande potrebbe essere effettuata da parte di una società controllata dal Comune di Taranto.
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