La questura di Lecce ha eseguito un’importante operazione contro lo sfruttamento della prostituzione, culminando con l’arresto di 22 persone su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Antonio Gatto il 29 novembre. L’azione è stata condotta con l’ausilio di un elicottero che ha sorvolato il centro città alle prime luci dell’alba, segnando l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare questa grave forma di criminalità.
Le persone coinvolte negli arresti sono per lo più di nazionalità bulgara e sono accusate di aver introdotto donne straniere in Italia, provenienti da diverse nazioni, con la promessa di un lavoro e una vita migliore, per poi costringerle alla prostituzione. Le ragazze coinvolte sarebbero state vittime di vessazioni e violenze.
Le indagini condotte dalle procure della Dda, Giovanna Cannarile, e della Procura, Erika Masetti e Rosaria Petrolo, hanno portato alla scoperta della base operativa di questa rete criminale, che si trovava nel centro di Lecce, precisamente in via Serafino Elmo. Grazie a un lavoro meticoloso e coordinato, le autorità sono riuscite a individuare e arrestare i responsabili di questo odioso sfruttamento, offrendo una speranza di giustizia per le vittime coinvolte.
Durante le indagini, sono stati approfonditi anche i movimenti avvenuti sulla strada Lecce-Gallipoli, la Statale 101, all’altezza di Sannicola, rivelando l’estensione delle attività illegali legate alla prostituzione in questa zona. Tra gli arrestati figura anche un uomo di Porto Cesareo, di 51 anni, che è stato posto agli arresti domiciliari. Complessivamente, sono state indagate 30 persone in relazione a questa rete criminale.
Questa importante operazione dimostra l’impegno delle forze dell’ordine e delle procure nel contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione e nel garantire la sicurezza e la tutela dei diritti delle persone coinvolte. È un segnale forte inviato alla criminalità organizzata che opera in questo settore, sottolineando che tali attività illegali non saranno tollerate.
Le autorità continueranno a lavorare per smantellare reti simili e proteggere le vittime dello sfruttamento, garantendo loro giustizia e supporto. È fondamentale che la società nel suo complesso si mobiliti per combattere questa forma di criminalità, promuovendo la consapevolezza e la prevenzione.
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