Dopo 33 anni è arrivata la sentenza per il caso di lupara bianca di Giuseppe Pagano, il giovane di Copertino ritenuto vittima della guerra di mala della Scu e scomparso nel giugno del 1990 nelle campagne di Tuturano, nel Brindisino.
Il gup di Lecce Simona Panzera ha inflitto 30 anni di reclusione a Giovanni De Tommasi (61), di Campi Salentina, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. Assolti con formula piena gli altri tre imputati: Claudio Conte, 51 anni di Copertino, Antonio Pulli, 66 di Veglie, e Antonio De Nicola, 69 di Brindisi, quest’ultimo ritenuto dagli inquirenti l’esecutore materiale del delitto insieme a un complice frattanto deceduto. In aula il pm Guglielmo Cataldi aveva chiesto l’ergastolo per tutti e quattro gli imputati.
L’indagine sulla scomparsa di Giuseppe Pagano è stata riaperta nel 2019 dopo l’opposizione della sorella della vittima alla richiesta di archiviazione dei pm. Secondo la Procura, il giovane fu ucciso perché non si piegò alle regole del clan del quale avrebbe fatto parte e non eseguì un omicidio che gli era stato commissionato.
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