È con un misto di indignazione e incredulità che si assiste all’ennesima aggressione, questa volta ai danni di un minorenne in piazzetta Santa Chiara. L’assessore alla Sicurezza urbana, Giancarlo Capoccia, si affanna a condannare l’accaduto con toni decisi, promettendo che “nessun atto di violenza resterà impunito”. Ma ci si chiede: a cosa servono queste parole, se non seguite da azioni concrete?
Capoccia parla del lavoro svolto dalla Polizia Locale, della collaborazione con le forze dell’ordine e della “sinergia” con la Prefettura, ma in realtà oltre al Programma sicurezza in atto, non risulta essere stato predisposto alcun ulteriore turno in seno alla Polizia Locale per contrastare simili episodi. I proclami di fermezza e determinazione sembrano in questo modo solo autocelebrazioni.
L’assessore afferma che “questi atti vili non fermeranno l’azione dell’amministrazione”, ma è lecito chiedere: quali azioni? Le parole di solidarietà verso il giovane aggredito e la sua famiglia sono certamente apprezzabili, ma non possono sostituire un vero impegno per la prevenzione e il contrasto alla violenza.
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