«Promuovere modelli di sviluppo sostenibile, replicabili e inclusivi, in grado di supportare la transizione verso una Blue Economy più equa e resiliente a livello regionale, nazionale e internazionale, ponendo particolare attenzione allo sviluppo di soluzioni sostenibili, all’impiego di tecnologie innovative – come il DNA ambientale (eDNA) per il monitoraggio degli ecosistemi e della biodiversità – e alla diffusione di buone pratiche che coniughino la valorizzazione del capitale naturale con il trasferimento della conoscenza tra mondo della ricerca, territorio e imprese”
È questo, nelle parole del professor Maurizio Pinna, docente di Ecologia e responsabile scientifico del centro di ricerca di Acquatina a Frigole, il cuore della ricerca in tema di Blu Economy che si è aggiudicata il prestigioso premio della Rita Levi Montalcini Foundation. Una proposta progettuale in tema di sostenibilità e biodiversità elaborata dal team di Unisalento composto da Francesco Zangaro, Francesca Marcucci, Maria Dolores De Donno, Ludovico Schifa Giovanni Sibilio, tutti giovani universitari e ricercatori coordinati dal prof Pinna, e invitati poi nella sala Capitolare di Palazzo Minerva, sede della biblioteca del Senato.
“Le attività svolte sinora – ha spiegato ancora il docente – hanno già prodotto risultati importanti grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia e a metodologie non invasive, sviluppando sistemi avanzati per monitorare e gestire la biodiversità, ponendo solide basi per una gestione più sostenibile nell’area del Mar Mediterraneo, identificando come banco di prova proprio la laguna di Acquatina di Frigole, Sito NATURA 2000”
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