Ancora la Fidelis Andria nel destino di Giuseppe Scaringella. Con il senno di poi, sempre facile da usare, la scelta di affidarsi nuovamente al tecnico andriese forse è arrivata in ritardo di qualche mese. Del resto, l’impatto di Ciro Danucci con il mondo biancazzurro non ha portato gli effetti sperati. Una squadra costruita per altri obiettivi, che si ritrova improvvisamente a navigare nei bassifondi della classifica: tre i punti racimolati dai biancazzurri in cinque partite, con la sconfitta contro la Nocerina che ha segnato il definitivo punto di rottura tra la Fidelis Andria e l’ex Brindisi, sollevato dall’incarico nella serata di mercoledì 9 ottobre.
Toccherà, dunque, a Giuseppe Scaringella spegnere le fiamme di un incendio che continua a divampare dalle parti del “Degli Ulivi”. Proprio come nella scorsa stagione, quando subentrò a Pasquale De Candia nello scorcio finale, portando la squadra fino alla semifinale playoff poi persa contro il Nardò, il tecnico è pronto a caricarsi sulle spalle le pressioni di una piazza delusa da un inizio di campionato senza vittorie.
Il percorso, però, è ricco di insidie. Inanellare una serie di risultati positivi potrebbe scongiurare il rischio di smantellare, già nel mercato di dicembre, una squadra potenzialmente da primato che deve recuperare 12 punti dalla capolista Virtus Francavilla. Scaringella, dal canto suo, è determinato a riscattarsi dopo l’esonero subìto a Bisceglie e la scarsa fiducia incassata dal presidente Di Benedetto, che in estate ha preferito puntare le sue fiches su Danucci. Primo ostacolo, in ogni caso, in programma domenica 13 ottobre con la Fidelis Andria all’ostacolo Angri tra le mura amiche.
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