Ex Ilva: Confindustria Taranto a Meloni, ‘Si rischia bomba sociale’

“Al presidente del Consiglio Meloni chiediamo di seguire direttamente il dossier e arrivare ad una soluzione compatibile con i sacrosanti diritti di dipendenti e fornitori, che non smarrisca per strada i progetti di rilancio dello stabilimento in chiave green, l’unico possibile per sperare in una solida continuità”. Lo scrive in una nota Salvatore Toma, presidente di Confindustria Taranto, a proposito della vertenza su ex Ilva.

Gli scenari “paventati negli ultimi giorni che riportano al periodo buio del 2015, non fanno altro che aggiungere ulteriori preoccupazioni a quelle già esistenti, nonostante le rassicurazioni fornite da Acciaierie d’Italia, che smentisce la possibilità di un nuovo ricorso all’amministrazione straordinaria. La situazione è tale da non consentire ulteriori indugi né ritardi: se il Governo non interviene subito a deflagrare sarà una vera e propria bomba sociale”, aggiunge Toma.

”Auspicando che la trattativa in corso fra Governo e Adi non produca ulteriori provvedimenti-tampone, utili solo a rinviare il problema, invochiamo l’interessamento diretto alla questione della premier Meloni, su cui riponiamo la nostra piena fiducia e che invitiamo a venire a Taranto per incontrare Confindustria e tutti gli attori territoriali prima che quella bomba sociale esploda”, conclude Toma.

Per i presidenti della sezione Metalmeccanica e Navalmeccanica Pasquale Di Napoli, e della sezione Materiali da Costruzione Michele De Pace, “sembra un copione già visto e rivisto. Le nostre imprese hanno bisogno di certezze e quel che regna è invece un clima di grande confusione, con una fabbrica che sembra navigare a vista. E l’indotto è solo la punta di un iceberg. Abbiamo bisogno di essere interlocutori diretti delle scelte che si andranno a fare a livello centrale”.

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