BARLETTA – Continua a tener banco la caduta del CdA della Barsa, l’azienda di igiene urbana del comune di Barletta. Le dimissioni di Michele Presicci, in quota Fratelli d’Italia, e Alessia De Finis, afferente al gruppo Cannito Sindaco, portano allo scioglimento del consiglio d’amministrazione della municipalizzata presieduto da Alfonso Mangione, rappresentante di Forza Italia. A prendere le redini della Barsa, per il momento, sarà l’avvocato Leonardo Rana, vicino all’area leghista rappresentata da Ruggiero Grimaldi.
Forte l’attacco del Partito Democratico, che ha sottolineato come le beghe interne al centrodestra si stiano ripercuotendo anche sulla vita pubblica e sui servizi destinati ai cittadini barlettani. I dem, attraverso le parole di Antonio Gorgoglione, hanno chiesto di risolvere in breve tempo gli attriti legati anche all’azienda di decoro urbano, mentre non si scarta l’ipotesi di un esposto che il PD potrebbe presentare all’Autorità Giudiziaria competente. Dello stesso avviso il gruppo Emiliano Sindaco di Puglia. Antonello Damato e Gennaro Rociola bollano l’episodio come solito teatrino delle poltrone, parole utilizzate in una nota successiva alla caduta del CdA.
Glissa sulla vicenda, invece, il sindaco di Barletta Cosimo Cannito. Contattato dalla redazione di Antenna Sud tramite il suo staff, il primo cittadino ha scelto di non esprimersi sulle ultime evoluzioni legate alla Barsa, rimandando ogni dichiarazione al momento in cui verranno ufficializzate le nuove nomine. Rispedite al mittente, però, le accuse dell’opposizione in consiglio comunale, etichettandole come strumentalizzazioni politiche. Il botta e risposta rischia di prolungarsi fino alle nomine ufficiali, mentre sullo sfondo restano gli utili della Barsa da utilizzare come compensazione per il mancato aumento della TARI.
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