BARI – Prima i calci e i pugni alla porta; poi il faccia a faccia con l’operatore al quale ha riservato insulti e minacce. Nuova aggressione – fortunatamente solo verbale – all’ospedale Giovanni XXIII di Bari. Questa volta a inveire contro un infermiere 30enne è stata una nonna che aveva accompagnato la sua nipotina al pronto soccorso della struttura in via Amendola. Il giovane era alla postazione di triage e stava cercando di capire le condizioni di un altro bambino quando la signora, arrivata di tutta fretta insieme alla mamma della bambina e alla nipote, avrebbe iniziato a pretendere che la sua nipotina fosse curata immediatamente. La piccola aveva una lesione all’occhio dovuta a un urto: a quanto pare la bambina aveva urtato violentemente contro uno scaffale. Sinceratosi che la bambina non avesse riportato un trauma cranico, l’infermiere le avrebbe dato del ghiaccio da posizionare sulla parte lesa e avrebbe detto alla famiglia di attendere. Ma ciò non è bastato: la donna, così, avrebbe dapprima inveito contro la porta del pronto soccorso sbattendoci i pugni; poi – pochi minuti dopo – avrebbe iniziato a urlare e inveire contro l’infermiere. Insulti e minacce fino a provocargli un malore. Un episodio che si configura in un periodo di forte stress per gli operatori sanitari del nosocomio di via Amendola visto che nell’ultima settimana sono stati più di cento gli accessi al pronto soccorso complici i virus che girano in questi giorni di festività.
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