Altamura: Ginestra dopo l’esonero, ‘Difenderò sempre le mie idee’

Ciro Ginestra non è più l’allenatore dell’Altamura. L‘ex attaccante è stato ufficialmente esonerato, lasciando la panchina ad Antonio Rogazzo, chiamato dal club a sostituirlo.

Ginestra ha voluto salutare la piazza attraverso una lunga lettera aperta: “Non tutte le storie hanno un lieto fine. Ma tutte le storie hanno qualcosa da raccontare. La mia, ad Altamura ne ha molte. Un ritorno che ho voluto, abbracciando un progetto che guardava al lungo periodo. E’ bastata una stretta di mano per scambarsi reciprocamente fiducia. Una fiducia, legata non solo ai risultati sportivi, ma alle persone. Ad Altamura ho scelto di tornare portando innanzittutto l’uomo. Con tutto il suo bagaglio. Caratteriale, professionale, personale”.

”Non mi sono risparmiato. Mai. Ho difeso le mie idee, perchè ero certo – e resto certo – che i miei ragazzi potessero riuscire a trasferirle in campo. Ed avevo ragione. Perchè loro non hanno mai deluso. Lo raccontano i fatti. Che valgono più delle mie parole. I miei ragazzi hanno dimostrato di essere gruppo vero. Quello al quale, io e il mio staff, abbiamo lavorato duramente per “formare”. Un gruppo di VALORE e con VALORI, quelli a cui io resto legato. Perchè il calcio, alla fine, è come la vita. Ci ritrovi ciò che ci metti. Il mio ringraziamento va ad ognuno . Con la speranza che possano continuare sul cammino tracciato insieme. Quei ragazzi che ho difeso, protetto sempre, come un buon padre di famiglia. Quello capace di farsi carico di ogni responsabilità. Ovunque sia la verità”.

”Ringrazio i tifosi, che mi hanno fatto sentire a casa in questi mesi. Ringrazio anche chi, non si è sforzato di capire, perchè si cresce anche nel confronto con le altrui opinioni. Non mi sono mai sottratto al confronto e al dialogo. La mia storia racconta quanto sia abituato a metterci sempre la faccia. Oggi, aggiungo le parole, quelle che spendo per ringraziare anche la società a cui auguro di riuscire a portare avanti quel progetto che insieme avevamo voluto e nel quale, insieme, avevamo creduto”.

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