SAN PIETRO VERNOTICO – La mancata stabilizzazione dei contratti a tempo determinato ha portato il sindacato Cobas a dichiarare, nelle scorse ore, lo stato di agitazione dei lavoratori della piattaforma Eurospin di San Pietro Vernotico. Secondo il sindacato, la stabilizzazione era stata concordata “il 22 luglio 2020”. Oggi, invece, si registra “l’ennesimo rinvio del riconoscimento dei livelli congrui in base alle mansioni svolte.
Stato agitazione Eurospin, la comunicazione dei Cobas
“La scrivente O.S. Cobas del Lavoro Privato – scrive Roberto Aprile in una comunicazione inviata all’azienda – in virtù della mancata applicazione di quanto concordato in sede sindacale nel non lontano mese di luglio u.s. in relazione alla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato è a dichiarare lo stato di agitazione presso il magazzino “Eurospin” in San Pietro Vernotico, ove alla cooperativa P.G.M. Puglia Gestione Magazzini è stato affidato l’appalto relativo alla movimentazione delle merci in e out. Si vuole ricordare alla committente Eurospin e all’appaltatore P.G.M. che tutte le cooperative succedutesi nel tempo nella gestione del servizio movimentazione merci hanno sempre addotto come motivazioni: “non possiamo stabilizzare e assumere in base ai livelli effettivi perché siamo in perdita” piuttosto che “non possiamo riconoscere i livelli perché vi è poca produttività in questo magazzino” o addirittura “non possiamo stabilizzare perché Eurospin non ha rinnovato il contratto di appalto”. Ora, e dopo aver sottoscritto un verbale di accordo nel mese di luglio che si ribadisce è andato completamente disatteso, si sente rispondere “che non è possibile procedere con la stabilizzazione perché l’agevolazione contributiva prevista per il Sud Italia non ha ricevuto i fondi necessari da parte del Governo” quando si sa benissimo che l’art. 6 del Decreto Legislativo 104/2020 – Decreto Agosto – non prevede che l’agevolazione contributiva per le stabilizzazioni effettuate dal 16 agosto al 31 dicembre 2020 veda come beneficiarie solo le aziende del Sud. Dopo diversi lustri a fianco dei lavoratori del settore della logistica che operano nella movimentazione delle merci la scrivente si trova ancora davanti cooperative a cui gli appalti sono stati affidati che pensano di giocare con la pelle e le schiene dei lavoratori. Si hanno ancora, nel 2020, interlocutori che pensano di fare gli imprenditori introducendo una meritocrazia a libera interpretazione: “se stai zitto e ti spacchi la schiena con il prossimo rinnovo ti trasformo a tempo indeterminato e ti riconosco il livello”. Al di là di continuare ad operare senza rispettare gli elementari articoli del Contratto Collettivo del settore Trasporto Merci e Logistica – articoli, si ricorda a P.G.M., che se non applicati correttamente e coerentemente vedono persi anche eventuali benefici di tipo contributivo – si continua a speculare sulla salute psichica (le continue illusioni di stabilizzazioni poi disattese sono frustranti per qualsiasi essere umano) e fisica (allungamento di turni, richieste di produttività al limite della legalità per vedersi riconosciuto ciò che il Contratto Collettivo Nazionale di settore disciplina, senza ritorsioni). La dichiarazione dello stato di agitazione è quindi conseguenza di anni e anni di disattesi accordi sottoscritti e non più rinviabile. La O.S. Cobas del Lavoro Privato comunica inoltre che non sarà presa in considerazione alcuna richiesta di incontro sindacale – nel caso pervenga tale richiesta – ma terminerà l’agitazione sindacale solo quando la cooperativa Puglia Gestione Magazzini applicherà quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e l’accordo sottoscritto in data 22 luglio 2020”.
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