Francavilla Fontana, maxi truffa all’Inps, l’ordine: “nessun consulente del lavoro coinvolto”

FRANCAVILLA FONTANA – Nell’inchiesta sulla maxi truffa ai danni dell’Inps operata dalla guardia di finanza e che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico del ragioner Antonio De Franco, non è coinvolto alcun consulente del Lavoro iscritto all’ordine professionale. Lo afferma l’ordine di Brindisi con una nota.

“Apprendiamo da notizie di stampa – scrivono Il Presidente Ordine Consulenti del Lavoro di Brindisi Giuseppina Rosiello e il Presidente Ancl UP di Brindisi Graziana Casieri – che nell’ambito di un’indagine eseguita dalla Guardia di Finanza su disposizione del Tribunale, sarebbe stato coinvolto un Consulente del Lavoro iscritto all’ordine professionale. In relazione a quanto sopra ed avendo letto il nome del professionista interessato, chiariamo agli organi di stampa e smentiamo qualsiasi articolo che affermi un coinvolgimento, nelle indagini in questione, di un professionista iscritto all’Ordine dei Consulenti del lavoro di Brindisi. Invitiamo tutte le redazioni e le testate giornalistiche a pubblicare tale smentita ed, in futuro, a consultare l’albo provinciale che è pubblico e disponibile sul sito, in modo preventivo prima di indicare il coinvolgimento di Consulenti del Lavoro. Tanto si doveva per opportuna chiarezza”.

D’altro canto, sempre per opportuna chiarezza, la redazione di Antenna Sud pubblica di seguito e integralmente il comunicato stampa redatto dalla guardia di finanza nella giornata di giovedì 4 maggio.

Il comunicato della guardia di finanza

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Brindisi hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione delle misure cautelari personali degli arresti domiciliari disposte dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi a carico del titolare di uno studio di consulenza tributaria e del lavoro di Francavilla Fontana (Br), ritenuto il dominus di un articolato sistema di frode ai danni dell’INPS, dell’Agea e dell’Erario. Le ipotesi di reato per le quali si è proceduto sono individuate nella truffa aggravata e continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.), omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali (art. 2 DL 463/83), dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (artt. 2, 3, 8 e 11 del D.Lgs.74/2000). In particolare, le trasversali attività investigative svolte dalle Fiamme Gialle, dirette dalla Procura della Repubblica di Brindisi, hanno consentito di disvelare un collaudato e complesso sistema di frode, perpetrato ai danni dell’INPS, dell’AGEA e dell’ Erario, che si assume incentrato sulla fittizia costituzione di società agricole, utilizzate da 104 soggetti (imprenditori agricoli e lavoratori autonomi) al solo fine di beneficiare indebitamente di prestazioni a sostegno del reddito e fruire impropriamente dell’agevolato regime fiscale previsto in tale settore. In sostanza i piccoli imprenditori agricoli ed i lavoratori autonomi, secondo le ipotesi accusatorie, risultavano assunti da aziende agricole fittizie per poter percepire le indennità di disoccupazione agricola pur continuando a condurre i propri terreni o svolgere le proprie attività lavorative. Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare personale, in relazione all’ipotesi di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, i Finanzieri hanno sottoposto a sequestro preventivo beni immobili e quote societarie del valore complessivo di circa 600.000,00 euro. Si evidenzia che la responsabilità penale dei soggetti coinvolti nell’indagine, tuttavia, sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti degli stessi vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’articolo 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva. Gli esiti dell’attività condotte costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico finanziario esercitato dalla Procura della Repubblica di Brindisi – in stretta sinergia con la Guardia di Finanza – finalizzato a garantire la corretta erogazione delle forme integrative di reddito a favore dei lavoratori che ne hanno realmente diritto, la libera concorrenza ed il contrasto alle attività di impresa criminali”.

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