Fuochi di artificio sono stati fatti esplodere, intorno alle 22.00 di venerdì 24 febbraio, a Vieste, paese di origine di Marco Raduano, il boss 40enne ritenuto al vertice dell’omonimo clan garganico, evaso poche ore prima dal carcere di massima sicurezza di Badu ‘e Carros a Nuoro in Sardegna.
Secondo indiscrezioni, i fuochi d’artificio sarebbero stati sparati da affiliati al clan proprio per festeggiare l’evasione dell’uomo, riuscito a fuggire calandosi con delle lenzuola annodate dal muro perimetrale.
Marco Raduano era in carcere dall’agosto del 2018 quando venne arrestato in un primo filone di inchiesta nel blitz Neve di Marzo che disarticolò un sodalizio dedito al narcotraffico sul Gargano. In carcere tre condanne definitive che avrebbe finito di scontare nel 2046. Poche settimane ha ricevuto una ulteriore condanna definitiva ad 19 anni di reclusione.
L’uomo è ritenuto al vertice dell’omonimo clan. Scampò a un agguato il 21 marzo 2018 mentre stava rientrando a casa. Secondo gli investigatori, Raduano è una figura di spicco della guerra di mafia che si sta consumando nella città di Vieste e che dal 2015 conta già una decina di morti ammazzati, una lupara bianca e dieci agguati falliti.
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