A Lecce, davanti al Liceo Classico Palmieri, un centinaio di studenti appartenenti alle sigle Osa, Uds e Link ha manifestato contro il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, giunto in città per un incontro. Tra slogan e striscioni, i ragazzi hanno espresso il loro dissenso verso il governo e i nuovi programmi scolastici.
“Le nostre scuole cadono a pezzi, i soldi vengono spesi per le armi, e i nostri coetanei muoiono in alternanza scuola-lavoro. L’unica risposta del governo è reprimere e schierarsi contro le occupazioni studentesche”, hanno dichiarato i manifestanti. Gli studenti lamentano di non essere stati coinvolti nella revisione dei programmi, ma Valditara difende l’iniziativa: “Si è aperto un grande dibattito culturale, un primo successo. La Commissione ha organizzato oltre cento incontri coinvolgendo consulte studentesche, associazioni disciplinari e sindacati”.
Dalla parte del ministro, l’Associazione presidi sottolinea l’importanza della revisione, attesa da 13 anni, ma il decreto sul dimensionamento scolastico scatena nuove polemiche. La razionalizzazione della rete scolastica, imposta dal calo demografico, prevede una riduzione di 627 dirigenti e personale amministrativo in tre anni.
Nel Lazio, la Rete degli Studenti Medi ha avviato una raccolta firme contro la delibera regionale che riduce 23 istituti. Anche vari esponenti politici e presidenti di Regioni governate dal centrosinistra contestano il provvedimento, definendo la norma un “ricatto” per premiare chi ha già eseguito i tagli.
Valditara, tuttavia, non arretra: “Il dimensionamento scolastico è un obiettivo europeo, entro quest’anno dovrà essere completato da tutti”.
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