“E’ uno scenario agghiacciante”, come lo descrive il gip Marialuisa Bencivenga nelle 314 pagine del provvedimento cautelare, quello che emerge dagli atti dell’indagine al termine della quale la magistratura foggiana ha emesso 30 provvedimenti cautelari a carico di operatori sanitari (infermieri e Oss), educatori professionali e ausiliari dell’ex istituto ortofrenico di pertinenza della struttura riabilitativa ‘Opera don Uva’ di Foggia.
Dei 30 indagati sette sono finiti in carcere, otto ai domiciliari e 15 sono stati colpiti da divieto di dimora nella struttura e di avvicinamento alle persone offese. Agli indagati sono contestati a vario titolo due espisodi di violenza sessuale, 19 episodi di maltrattamenti, 13 sequestri di persona e uno di favoreggiamento personale.
Quest’ultimo reato fa riferimento al tentativo di alcuni indagati di cercare microspie e telecamere installate nella clinica dai carabinieri per accertare le violenze. Quasi tutti i reati sono aggravati anche dall’essere stati compiuti ai danni di soggetti gravemente disabili, dall’aver agito con crudeltà e approfittando dello stato di minorata difesa delle vittime.
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