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Massimo Agovino, tecnico del Fasano

Fasano, Agovino: “Devo riaccendere la fiamma della squadra”

In casa Fasano è stato il pomeriggio della presentazione di Massimo Agovino, nuovo tecnico dei biancazzurri con un’esperienza ultraventennale nella quarta serie nazionale (tra Cavese, Paganese e Savoia su tutte) e che guiderà il Fasano, esordendo nella trasferta di domenica a Nocera nel tredicesimo impegno del campionato corrente.

Le sue prime parole: “Voglio ringraziare la società perché ha dimostrato di volermi, mi ha aspettato un giorno e mezzo, avevo difficoltà nel liberarmi a Sarno. Devo riportare entusiasmo in una realtà consolidata come Fasano, sono motivato ed ho voglia di rimettermi in gioco. Sono un passionale, qui mi hanno accolto benissimo, ho trovato uno staff preparato. Volevo ringraziare Iannini che mi ha lasciato una squadra dedita al lavoro. Ho visto le partite, la proposta non era scarsa. Noi viviamo di risultati e se non li fai vai a casa. Qui sono convinto di aver fatto la scelta giusta”.

La mia idea sulla squadra attuale? “Nel momento in cui non avessi creduto nella bontà di questa squadra, non sarei venuto. Anche se mancano tante partite, questa squadra è costruita bene. Ha qualità, la luce la vedi con una vittoria che non ti aspetti. Ha bisogno di riaccendere la fiammella chiusa in un tunnel. Psicologicamente 9 punti nelle prime 12 gare sono da retrocessione, sull’aspetto mentale ci lavoriamo. Sono venuto per costruire, poi se ci sarà da rafforzarla lo faremo. Le vittorie devono essere la nostra medicina, non ci sono magliette assegnate, serve gente che ci devono tirar fuori da questa situazione. Devo portare entusiasmo sin da Nocera, mi è successo che in partite difficilissime si è andati a punti”.

La mia idea di calcio? “Mi piace una squadra che gioca. Se l’anno scorso si diceva che la Paganese ha giocato il miglior calcio del girone, vorrà dire che abbiamo fatto un buon lavoro. Credo che attraverso il gioco arriva il risultato, se non si gioca bene è un po’ difficile. Per quanto concerne il modulo, l’anno scorso siamo partiti 4-3-3 e poi 3-4-2-1, non vado appresso ai moduli. Si attacca in una maniera e difende in un’altra. Prediligo un calcio fluido, fatto di movimento. Ho un’idea di giocare a 4 dietro, continuando il lavoro del mister precedente. Sono così concentrato su quello che ho, devo far uscire questa squadra dalle difficoltà. Ci tengo a dire che non sono un traghettatore, ho 22 partite qui a Fasano. Ho da fare bene per guadagnarmi la conferma. Ci sono giocatori ottimi ed interessanti anche a livello under”.

I tifosi? “Faccio un appello ai tifosi, Fasano non è di Agovino, questa è una grande piazza. Bisogna che i tifosi ci stiano vicini fino alla fine. Ogni partita è buona per far punti, è una corsa contro 6/7 squadre al momento”.

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