È fissato per il 4 luglio 2024 l’esame del governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel processo in cui è imputato per diffamazione nei confronti dell’ex consigliere comunale di Bari Luigi Cipriani, responsabile del movimento ‘Riprendiamoci il Futuro’. Emiliano, proprio perché imputato, potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere.
Cipriani querelò Emiliano nel 2018 per diffamazione a mezzo stampa: stando all’imputazione formalizzata dal pm Marcello Quercia, il governatore pugliese, nel corso di una trasmissione televisiva in onda su Rete 4 il 13 settembre 2018, commentando la visita dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini a Bari, proprio quel giorno, avrebbe diffamato Cipriani (che accolse Salvini nella sede del movimento nel quartiere Liberta’, dove l’ex ministro tenne anche un comizio), “insinuando negli spettatori l’esistenza di un legame tra Cipriani, il suo movimento politico e la criminalita’ organizzata”.
Nel corso dell’udienza svoltasi oggi, giovedì 14 marzo, nel Tribunale di Bari, sono stati ascoltati tre testi della parte civile – due di questi attivi nel movimento e frequentatori della sede – che hanno spiegato come, nel sentire Emiliano parlare di “circoli della birra abbastanza equivoci nelle relazioni con la criminalità organizzata”, capirono il riferimento con il movimento di Cipriani.
”Anziché incontrare la comunità nel suo complesso, (Salvini, ndr) è stato invitato da un circolo politico che noi chiamiamo circoli della birra, circoli anche abbastanza equivoci nelle relazioni con la criminalità organizzata”, disse Emiliano in trasmissione. Cipriani, dopo aver querelato Emiliano, si è costituito parte civile nel processo ed è assistito dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto.
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