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Cinghiali

Cinghiali in Puglia, 12 incidenti gravi nel 2024: Coldiretti chiede interventi urgenti

Salgono a 12 gli incidenti stradali gravi provocati da cinghiali e altri animali selvatici sulle strade della Puglia nel 2024. A segnalarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’Osservatorio ASAPS, che monitora i sinistri con lesioni a persone. L’ultimo avvistamento sulla strada provinciale tra Conversano e Cozze, nel Barese, conferma una situazione sempre più critica.

Emergenza sicurezza e danni ai raccolti

Oltre al pericolo per gli automobilisti, è allerta rossa anche in campagna, dove branchi di cinghiali, alla ricerca di cibo e acqua, devastano raccolti e impianti irrigui, con danni gravissimi all’agricoltura. Gli animali possono percorrere fino a 40 chilometri al giorno, arrivando fino ai centri urbani e causando anche panico tra i residenti.

“È indispensabile l’attuazione immediata del Piano straordinario regionale per il contenimento della fauna selvatica, con particolare attenzione alla specie cinghiale Sus scrofa, per la quale è stato necessario un pressing costante, culminato con la manifestazione di migliaia di agricoltori sotto la sede della Regione”, spiega Coldiretti.

Cinghiali nei centri abitati e rischio sanitario

Secondo Coldiretti, l’invasione di cinghiali riguarda collina, pianura, zone costiere e piccoli comuni, dove l’83% dei residenti si dice preoccupato. Gli animali arrivano fin dentro i centri abitati, tra carrozzine, auto in sosta e anziani al mercato, aggravando l’emergenza sia in termini di sicurezza pubblica che di sanità animale, con il rischio di peste suina africana.

Danni per oltre 30 milioni di euro

Il problema riguarda l’intera fauna selvatica. Coldiretti stima oltre 30 milioni di euro di danni tra raccolti distrutti e allevamenti minacciati. In Puglia:

  • Cinghiali devastano coltivazioni e attaccano bestiame.
  • Lupi e cani inselvatichiti colpiscono greggi e allevamenti.
  • Storni azzerano la produzione di olive.
  • Lepri distruggono ortaggi.
  • Cormorani predano pesce negli impianti ittici.
  • Pappagalli verdi si nutrono di frutta e mandorle.
  • Il granchio blu, nuovo nemico del mare, stermina cozze, vongole e uova di pesci.

Piano integrato e tavolo di coordinamento

Il Piano straordinario affiancherà il PRIU (Piano Regionale di Interventi Urgenti) attivo dal 2022, aggiornato alle norme nazionali. A guidarlo sarà un tavolo tecnico congiunto tra Regione, parchi, enti locali e associazioni agricole, con compiti di monitoraggio, proposta e valutazione degli effetti delle misure di contenimento.

“È fondamentale ristabilire l’equilibrio tra presenza faunistica e attività umane. Occorre agire subito, perché questa non è più una convivenza, ma una vera emergenza ambientale, agricola e sociale”, conclude Coldiretti.

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