Ginnastica passiva: di cosa si tratta e come eseguirla?

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Quando non si ha tempo per lunghe sessioni di palestra o per vari motivi si è impossibilitati a fare esercizio fisico in modo intenso, si teme di non poter modellare e tonificare il corpo come si desidera. Oggigiorno, tuttavia, c’è una soluzione che può risolvere questi problemi: la ginnastica passiva.

Questo tipo di allenamento sfrutta l’uso di macchinari specializzati, come elettrodi ed altri dispositivi elettronici, che stimolano i muscoli tramite impulsi elettrici, inducendo contrazioni e rilassamenti senza necessitare di sforzi eccessivi da parte delle persone.

Si tratta, quindi, di soluzioni poco invasive per chi cerca un corpo più scolpito in modo rapido e meno estenuante. Tuttavia, è bene precisare che per la ginnastica passiva macchinari, frequenza e modalità di allenamento sono gli elementi che fanno la differenza per ottenere risultati ottimali.

Quali macchinari utilizzare?

Come già accennato, esistono diversi macchinari per la ginnastica passiva che consentono di migliorare il tono muscolare, la circolazione e il benessere generale senza dover affrontare allenamenti intensivi.

Tra questi, è possibile citare gli elettrostimolatori muscolari (EMS) che inviano impulsi elettrici ai muscoli, inducendoli a contrarsi come in un allenamento tradizionale, risultando utili sia in ambito sportivo che riabilitativo. Altri dispositivi, come i macchinari a pressione d’aria, possono essere impiegati per stimolare il drenaggio linfatico, riducendo la ritenzione idrica e migliorando la circolazione.

Le pedane vibranti, poi, utilizzano vibrazioni per favorire la contrazione muscolare, migliorando il tono e la coordinazione. Infine, vi sono gli strumenti per crioterapia, che non appartengono propriamente alla categoria “ginnastica passiva macchinari”. Questi ultimi favoriscono il recupero muscolare e stimolano il metabolismo attraverso le basse temperature e, se combinati con altri dispositivi, permettono di tonificare il corpo, migliorare la circolazione e il benessere fisico complessivo.

Come eseguire i trattamenti?

Per ottenere risultati efficaci con la ginnastica passiva, l’ideale è svolgere una o due sedute a settimana, per poi proseguire con un programma di mantenimento che permetta di conservare il tono muscolare raggiunto.

Ad ogni modo, tra due trattamenti è consigliabile far trascorrere almeno 48 ore di pausa. Come per ogni percorso di allenamento, inoltre, è importante la costanza.

È bene precisare, inoltre, che sei sedute equivalgono a circa tre mesi di palestra con tre allenamenti a settimana (a seconda dei macchinari utilizzati). Il trattamento può essere effettuato in qualsiasi periodo dell’anno, anche d’estate, ma bisogna essere in buona salute e senza infiammazioni muscolari in corso.

In caso di patologie, ma anche solo per sicurezza personale, è preferibile richiedere un parere medico.

Quali sono i benefici della ginnastica passiva?

La ginnastica passiva offre numerosi benefici, sia praticata da sola che in combinazione con allenamenti “tradizionali”: stimola la circolazione sanguigna, allevia le tensioni muscolari, migliora la flessibilità articolare e favorisce una piacevole sensazione di rilassamento generale e riduzione dello stress.

I trattamenti con i macchinari dedicati sono adatti a tutte le età e livelli di forma fisica, anche per chi è in fase di riabilitazione o presenta limitazioni motorie. I risultati sono ancora più evidenti quando la stimolazione è mirata su aree specifiche.

Ad esempio, applicata alle gambe, favorisce il tono muscolare e la circolazione senza sovraccaricare le articolazioni. Sull’addome, stimola i muscoli profondi contribuendo alla definizione. Infine, sui glutei, aiuta a modellare e rassodare la zona, contrastando efficacemente la cellulite attraverso lo stimolo dei muscoli.

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