Nella notte tra l’11 e il 12 settembre, lungo la strada che collega il comune di Castellaneta (Taranto) alla sua Marina, un branco di cinghiali ha quasi distrutto circa 1,5 ettari di una piantagione di agrumi, causando danni significativi. Gli animali selvatici hanno scavato buche intorno agli alberi, rosicchiato le radici – mettendo a rischio la sopravvivenza delle piante – danneggiato i sistemi di irrigazione e rovinato i “baule”, strutture che impediscono la stagnazione dell’acqua sotto gli alberi.
Il fenomeno dei danni provocati dai cinghiali è in crescita, come sottolineato da Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani), vicepresidente della V Commissione e consigliere regionale: “La nostra regione è ormai invasa da 250 mila cinghiali. Questa massiccia presenza mette in pericolo la sicurezza delle persone sia nelle campagne che nelle città, con branchi che si spingono fino ai centri urbani, fra auto, bambini e anziani. Questo è accaduto più volte nel centro e sul lungomare di Castellaneta Marina durante l’estate appena trascorsa.”
Per affrontare questa emergenza, il Consigliere Scalera ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale all’agricoltura. L’obiettivo è sapere quali misure straordinarie ed urgenti verranno adottate per risolvere un problema che sta mettendo a rischio le produzioni agricole e la sicurezza pubblica.
Scalera ha ricordato di essersi già occupato della questione legata all’emergenza cinghiali in Puglia e nella provincia di Taranto. “Lo scorso 4 febbraio 2024 ho presentato un’istanza di audizione congiunta nella II e IV Commissione Consiliare, che si è tenuta il 21 marzo 2024. Durante quell’incontro abbiamo ascoltato, oltre agli assessori regionali all’agricoltura e all’ambiente, anche rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo agricolo, dei comitati di gestione degli ATC delle province pugliesi, delle associazioni venatorie e ambientaliste, e della Task Force regionale sull’emergenza cinghiali. Ho rinnovato l’istanza di audizione urgente il 2 maggio 2024”, conclude Scalera.
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