Caso Pisicchio, il fratello Enzo non risponde al gip

BARI – Si è avvalso della facoltà di non rispondere, Enzo Pisicchio, fratello dell’ex assessore regionale Alfonso, entrambi ai domiciliari con l’accusa di truffa e turbativa d’sta e di aver pilotato cospicui finanziamenti regionali ad alcune imprese in cambio di varie utilità (tra cui numerose assunzioni di famigliari e militanti politici) e attraverso polizze fideiussorie false fornite da un sedicente broker. Questa mattina l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Ilaria Casu e ai pm che stanno seguendo l’inchiesta che la scorsa settimana ha coinvolto altre cinque persone su tre presunti appalti truccati. In carcere è finito Cosimo Napoletano di 58 anni, di Monopoli. Agli arresti domiciliari, oltre i fratelli Pisicchio, Francesco Catanese, 59 anni, di Bari, e l’imprenditore Giovanni Riefoli, originario di Barletta ma residente a Bari, di 58 anni. L’interdizione dalla attività professionale per un anno riguarda invece Vincenzo Iannuzzi e Grazia Palmitessa. Il legale di Enzo Pisicchio, Francesco Paolo Sisto, ha chiesto la revoca dei domiciliari nel quale il “faccendiere” sarebbe dal 10 aprile scorso.

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