Bari, inchiesta “Sandrino”: Cataldo resta ai domiciliari

BARI – Resta ai domiciliari Alessandro Cataldo, fondatore del movimento politico ‘Sud al Centro’ arrestato lo scorso 4 aprile con l’accusa di aver promosso e diretto una associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale per le elezioni amministrative di Bari (2019), Grumo Appula (2020) e Triggiano (2021) e per le regionali del 2020. La gip Paola Angela De Santis non avrebbe creduto alla versione fornita e ha respinto l’istanza di revoca della misura presentata dal suo avvocato, Mario Malcangi, al termine di un lungo interrogatorio di garanzia ma nelle scorse ore il legale ha già presentato ricorso al tribunale del Riesame per chiedere nuovamente la revoca degli arresti per il suo assistito. “Non è plausibile – ha scritto la gip – che ogni componente del voto comprati a Triggiano non sapesse ciò che facevano gli altri indagati, tutti uniti da un comune interesse per gli esiti elettorali delle elezioni a Triggiano”.

Davanti a gip e pm, lo scorso lunedì 8 aprile, Cataldo ha respinto tutte le accuse, negando l’esistenza di un “sistema Sandrino” e dicendosi estraneo a qualsiasi ipotesi di compravendita di voti. Nell’inchiesta è indagata a piede libero anche la moglie di Cataldo, l’ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, dimessasi dalla carica e dal Partito democratico lo stesso 4 aprile dopo aver saputo di essere sotto indagine.

 

 

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