Bari, Operazione Codice Interno: Olivieri e il clan Parisi

BARI – “Ehi, mo lo dico a modo mio: se quella non prende almeno 500 voti a Japigia prendo lo stomaco di quello e glielo faccio a pezzettini personalmente. Cioè, lo faccio stare peggio di come stava prima che conoscesse mio suocero. Mettetevi come vi dovete mettere che qua succede la guerra”. Parole definite “aggressive e prepotenti” quelle di Giacomo Olivieri, personaggio al centro del voto di scambio che nelle scorse ore ha portato all’arresto di 130 persone nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Bari, Codice Interno, tra personaggi dell’imprenditoria locale, politici e vertici dei clan.

Secondo l’accusa, l’avvocato ed ex consigliere avrebbe procacciato i voti per fare in modo che sua moglie Maria Carmen Lorusso, fosse eletta in Consiglio comunale durante le Amministrative del 2019, in una lista a supporto del candidato di centrodestra Pasquale Di Rella, per poi passare, negli anni a venire, tra gli scranni della maggioranza. I voti sarebbero stati chiesti non solo a “quelli di japigia”, ovvero al clan Parisi – come si legge nell’intercettazione – ma anche ai vertici di Strisciuglio, Montani e Palermiti. “Una volta che quella va in consiglio comunale possiamo fare ciò che vogliamo”, avrebbe raccontato al suo interlocutore il 40enne Tommaso Lovreglio, nipote del boss Parisi, figura centrale della rete malavitosa, al quale Olivieri avrebbe promesso fino a 10mila euro ma anche cure mediche – attraverso il suocero oncologo Vito Lorusso – a un nipote di Parisi, successivamente deceduto.

Intanto sui social, Olivieri e consorte non avrebbero nascosto il loro stile di vita tra vacanze di lusso, iscrizione ai circoli sportivi e vita mondana. Eppure – avrebbe spiegato l’avvocato a un collega – “io non ho nulla di intestato. Non ho neanche gli occhi per piangere”. E così il tribunale di Bari ha sequestrato appartamenti, terreni e masserie tra Bari e il Sud Est del capoluogo, oltre a disponibilità bancarie e società riconducibili a Olivieri. Un impero vero e proprio che veniva condiviso platealmente sui social tra una magnum di champagne e una notte in resort di lusso.

 

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