BARI – La pioggia e la neve salvano la Puglia dalla siccità dopo il caldo anomalo di inizio inverno che sta facendo emergere i primi sintomi di stress idrico con i quantificavi di acqua negli invasi che segnano -37milioni di metri cubi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, facendo scattare il campanello d’allarme nelle campagne. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Anbi; sugli effetti delle piogge e delle nevicate nel foggiano e sull’alta Murgia. Importante è però – sottolinea la Coldiretti regionale – che il cambiamento climatico sia progressivo senza ondate di freddo estremo e gelate improvvise ma anche manifestazioni violente che distruggono le coltivazioni e le infrastrutture. Le precipitazioni – precisa la Coldiretti – sono importanti per ripristinare le scorte di acqua negli invasi e nei terreni asciutti. La pioggia però deve cadere – continua la Coldiretti – in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. L’arrivo della neve in questa stagione – precisa la Coldiretti – aiuta l’agricoltura, secondo il vecchio adagio contadino “sotto la neve il pane”, perché garantisce acqua alle campagne. Mentre il freddo è necessario per fermare le popolazioni di insetti, dannose per le colture, che potrebbero sopravvivere e svernare per attaccare i raccolti nella prossima primavera. La svolta climatica è dunque una necessità – continua la Coldiretti Puglia- per smentire l’antico detto “anno bisesto anno funesto”, dopo un 2023 bollente segnato peraltro in Puglia da quasi 100 eventi estremi con grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento.
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