Coach, si ritiene soddisfatto delle operazioni concluse?
“Assolutamente sì. Quest’anno ci siamo mossi con anticipo rispetto alla scorsa stagione e mi ritengo soddisfatto del gruppo che sta nascendo, unendo i ragazzi che si sono guadagnati la riconferma sul campo e i nuovi. La vera sfida adesso è diventare una “squadra” vera“.
Il Presidente Carlomagno e il Direttore Sportivo Tortorella hanno giocato sul giusto mix tra giovani ed esperienza: i suoi consigli sono stati fondamentali per la costruzione del roster?
“Con l’intero comparto societario abbiamo totale unità di intenti. Io metto a disposizione la mia esperienza e vorrei sempre confrontarmi con loro, così come abbiamo fatto fino ad oggi. Credo e pretendo sempre che in un team di lavoro, in un club, le decisioni si debbano prendere insieme. Se si lavora in questo modo vuol dire che tutti remano nella stessa direzione. Questo, a mio modo di vedere, è un tassello fondamentale per raggiungere gli obiettivi. Da soli non si va da nessuna parte“.
Fa molto piacere vedere tra i tesserati il 16enne Vincenzo Simone, espressione del settore giovanile biancorosso: nel corso della stagione attenzionerà le squadre giovanili per far emergere altri talenti?
“La mia idea, sposata pienamente dalla Società, è quella di connettere maggiormente il settore giovanile con la prima squadra, che deve fare da traino a tutto il movimento. Vedo nel settore giovanile il bacino da cui la prima squadra dovrà attingere per cercare di avere una gestione sostenibile, soprattutto per un club come il nostro che ha obiettivi ambiziosi. La convocazione di Vincenzo non è casuale: è un ragazzo di grande talento che deve essere curato e coltivato. Ma la mia idea è quella che, come Vincenzo, tutti i ragazzi del settore giovanile avranno la possibilità, se meritevoli, di passare una giornata intera con il gruppo della prima squadra. Ma dovranno guadagnarsela con l’impegno, la dedizione, la disciplina, senza dimenticare i buoni risultati scolastici che dovranno comunque ottenere“.
All’inizio della scorsa stagione, aveva dichiarato di voler riportare Lagonegro in A2 entro due anni: potrebbe essere dunque questo l’anno buono?
“La Rinascita Lagonegro, per tradizione, competenze, professionalità e correttezza, merita il palcoscenico della serie A2. Non sarà facile tornarci e non possiamo stabilire dei tempi, ma quello che posso promettere è che con il mio intero staff e la squadra ce la metteremo tutta per riprenderci quello che ci spetta“.
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