Il presidente del Consiglio comunale di Taranto, Piero Bitetti, critica duramente l’autonomia differenziata, definendola un provvedimento che penalizza il Mezzogiorno e mette in pericolo l’unità del Paese. Bitetti si unisce a coloro che promuovono un referendum per abrogare la legge appena approvata dal Parlamento, fortemente sostenuta dalla Lega.
Bitetti sottolinea che molte critiche al provvedimento provengono da ambienti diversi, basate su numeri e dati concreti. La Svimez, attraverso il presidente Adriano Giannola, evidenzia come l’autonomia differenziata metta in discussione l’obiettivo di superare il dualismo economico e sociale del Paese. La Cei, con il suo presidente Matteo Zuppi, avverte che l’autonomia differenziata rischia di minare il principio di solidarietà.
Anche dal mondo sindacale arrivano perplessità: Ivana Barbacci, segretaria nazionale della Cisl Scuola, insiste sulla necessità di mantenere il carattere unitario e nazionale del sistema pubblico di istruzione. La Commissione europea, nel Country report 2024, avverte che l’autonomia differenziata potrebbe aumentare le disuguaglianze regionali.
Particolarmente preoccupante è il parere delle associazioni di categoria e del mondo sanitario. Pierino Di Silverio, segretario dell’Anaao Assomed, afferma che la legge condannerebbe a morte il sistema sanitario nazionale, ricordando che milioni di persone già migrano dal sud al nord per cure mediche, fenomeno che potrebbe aggravarsi con l’autonomia differenziata.
Diversi parlamentari della maggioranza non hanno votato a favore del provvedimento, segnalando un dissenso interno. Bitetti invita i fautori dell’autonomia differenziata a un ripensamento sostanziale e sostiene l’iniziativa di raccogliere firme per un referendum, vedendo in questo strumento democratico un modo decisivo per abrogare un provvedimento che ritiene iniquo e divisivo.
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