Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

Taranto, al Moscati terapia rivoluzionaria per la cura dei tumori

TARANTO – L’equipe di Onco-ematologia, diretta dal dottor Patrizio Mazza, è la prima in Puglia a offrire ai propri pazienti una terapia rivoluzionaria per la cura di alcuni tumori ematologici: non più chemioterapia ma cellule del proprio organismo istruite ad attaccare il tumore.

Un nuovo strumento per il contrasto e la cura dei tumori arriva a Taranto: la struttura di Onco-ematologia, diretta dal dottor Patrizio Mazza, infatti, ha ottenuto presso l’ente europeo JACIE l’accreditamento per la somministrazione di una terapia rivoluzionaria per il trattamento di alcuni tumori ematologici (e presto anche oncologici): non più chemioterapia ma cellule del proprio organismo istruite ad attaccare il tumore.
Si tratta delle terapie “CAR-T”, acronimo dall’inglese “Chimeric Antigen Receptor T cell therapies” ovvero “Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico per antigene”, sono nuove terapie personalizzate contro il cancro che agiscono direttamente sul sistema immunitario del paziente per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali (immunoterapie). Le CAR-T rientrano tra le cosiddette terapie avanzate, frutto dei progressi scientifici nel campo della biotecnologia cellulare e molecolare. Sono, più nello specifico, terapie geniche, poiché agiscono attraverso l’inserzione di materiale genetico all’interno delle cellule dell’organismo umano.
Le CAR-T utilizzano specifiche cellule immunitarie, i linfociti T, che vengono estratte da un campione di sangue del paziente, “ingegnerizzate” ovvero modificate geneticamente e coltivate in laboratorio per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema immunitario contro la malattia. Si distinguono, quindi, da altre terapie immunitarie note come “inibitori dei checkpoint immunologici”, come ad esempio gli anticorpi monoclonali, che mirano a togliere il freno alla risposta immunitaria, orientandola contro il cancro. La tecnologia CAR-T, altamente innovativa, è stata inizialmente sviluppata dall’Università della Pennsylvania. Il primo trattamento è stato somministrato nel 2012 negli Stati Uniti a una bambina di 7 anni che non rispondeva alle terapie classiche. Si è finora rivelata efficace per alcuni tumori ematologici, anche se in tutto il mondo sono in corso sperimentazioni per altre indicazioni terapeutiche.
Le terapie CAR-T rappresentano la prima forma di terapia genica approvata per il trattamento della leucemia linfoblastica B e di alcune forme aggressive di linfoma non-Hodgkin e sono indicate per il trattamento di pazienti pediatrici e giovani adulti (fino a 25 anni) affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B che non abbiano mai risposto alla chemioterapia o che siano in recidiva dopo il trapianto o dopo almeno la chemioterapia e pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B o DLBCL o linfoma primitivo del mediastino a cellule B o PMBCL già sottoposti senza successo alla terapia sistemica. Le CAR-T rappresentano per queste malattie linfoproliferative un’ulteriore opzione terapeutica, e sono state studiate in pazienti nei quali le precedenti strategie standard (chemioterapia e trapianto di cellule staminali emopoietiche) non si sono dimostrate efficaci.

About Author