Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

Gilberto Pichetto Fratin

‘Stop abusi ambientali a Taranto’: diffida al ministro Pichetto Fratin

“La recente sentenza della Grande Sezione della Corte di Giustizia Europea riguardante lo stabilimento siderurgico di Taranto ha segnato un punto di svolta nella lotta contro l’inquinamento ambientale e la tutela della salute pubblica. La Corte ha decretato la fine delle pratiche di rinnovo automatico delle autorizzazioni a produrre, spesso concesse senza le necessarie valutazioni dei danni sanitari causati dalle attività industriali”. Comincia così una nota dell’Associazione Genitori Tarantini.

“Nonostante la Valutazione di Danno Sanitario del 2021 avesse evidenziato un rischio cancerogeno inaccettabile, la produzione è proseguita ignorando le gravi implicazioni per la salute pubblica. Tale comportamento ha trasformato Taranto in una “zona di sacrificio”, come denunciato persino dalle Nazioni Unite, che hanno criticato la collusione tra decisori politici e industrie inquinanti”, continua la nota.

“Per anni, il principio di precauzione è stato ignorato a Taranto, con scelte in aperta contraddizione con le evidenze scientifiche che indicavano un eccesso di mortalità legato all’emissione di sostanze cancerogene. Nonostante queste evidenze, i governi italiani hanno continuato a stipulare accordi con le aziende inquinanti, permettendo il rinnovo delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) senza le necessarie valutazioni sanitarie.”

“Di fronte alla Corte di Giustizia UE, il Governo Meloni e il gestore Acciaieria d’Italia hanno sostenuto la non necessità di tali valutazioni. Tuttavia, la Corte ha affermato categoricamente che le valutazioni preventive di impatto sanitario sono imprescindibili per il rilascio dell’AIA. Attualmente, tutte le valutazioni sanitarie indicano un rischio non accettabile ai livelli produttivi autorizzati. In assenza di valutazioni indipendenti e prive di conflitti di interesse, l’unica scelta legittima è il non rinnovo dell’autorizzazione a produrre e il conseguente fermo degli impianti siderurgici, come già richiesto nel 2012 dall’ordinanza del GIP Patrizia Todisco”.

“Per tale motivo, Cinzia Zaninelli, presidente dell’associazione Genitori tarantini, Alessandro Marescotti, presidente dell’associazione PeaceLink, e Rosa D’Amato, parlamentare europea, hanno notificato una diffida a Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, al fine di ripristinare la legalità in difesa della salute pubblica, così palesemente trascurata dalle autorità competenti. In caso contrario, si procederà con ulteriori atti per affermare la responsabilità civile, amministrativa e, se necessario, penale dei responsabili”, conclude la nota.

About Author