San Severo, detenuto tenta la fuga dagli uffici del giudice di pace: Sappe in allarme

SAN SEVERO – Grave episodio, questa mattina, negli uffici del Giudice di pace di San Severo, nel Foggiano, Un detenuto, lì per una udienza, ha tentato la fuga ma è stato prontamente fermato dagli Agenti di Polizia Penitenziaria di servizio del Nucleo traduzioni di Foggi. Lo rende noto il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

Federico Pilagatti, segretario pugliese del SAPPE, ha parole di elogio per i poliziotti che hanno sventato l’evasione: “E’ solamente grazie a loro se è stato possibile sventare la clamorosa fuga all’evaso: la pronta reazione ed il tempestivo intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria di scorta hanno infatti permesso di sventare il grave evento. L’uomo ha strattonato uno degli Agenti e si è messo a correre verso il Centro storico ma è stato fermato dai Baschi Azzurri, anche se uno dei due è stato colpito da un morso. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti e dei cittadini che in quel momento si trovavano nei pressi negli uffici del Giudice di pace di San Severo. Ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”.

Capece denuncia “una volta di più le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perché non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri già percorsi”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, denuncia che “la situazione penitenziaria, pugliese e nazionale, è allarmante anche perché anche nelle scorse settimane altri agenti hanno subito aggressioni da parte della popolazione detenuta. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all’ordine del giorno. Prevediamo un’estate di fuoco se non si prenderanno immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?”.

“Non è più rinviabile”, conclude il leader del SAPPE, che per questo si appella alle Autorità istituzionali e politiche, “dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.

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