Rischio Fentanyl in Italia, ai poliziotti l’antidoto

E’ stato trovato in una dose di eroina a Perugia. In una farmacia abusiva a Gioia Tauro. Nella disponibilità di un trafficante arrestato a Piacenza. Nel 2023 in quattro corpi sottoposti ad autopsia: solo in uno come causa principale del decesso. Tracce limitate per ora. Di rilevanza apparentemente modesta se si confronta la situazione dell’Italia con quella degli Stati Uniti, dove il Fentanyl è una vera e propria piaga sociale che lo scorso anno ha fatto più di 100mila morti.

Ma il governo italiano intende prestare la massima attenzione ai rischi di diffusione dell’oppiaceo sintetico 80 volte più potente della morfina. Con un impegno sinergico di intelligence, forze di polizia, magistratura e diversi ministeri, come ha spiegato oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi insieme al vicepremier Antonio Tajani. E ai poliziotti che intervengono su questo fronte si stanno assegnando spray al Naloxone, farmaco che blocca gli effetti del Fentanyl.

La presidenza italiana del G7 ha promosso una dichiarazione congiunta sul contrasto al potente analgesico. Un focus è stato dedicato nella riunione del 7 ministri degli Esteri ed in quella della Giustizia. “Abbiamo stabilito – ha informato Tajani – una collaborazione operativa contro la produzione e la diffusione. Stiamo lavorando anche con gli Usa ci sono state più di una riunione con Blinken che ringrazia l’Italia per il suo impegno. E il tema sarà al centro dei miei incontri con i Paesi asiatici”.

Sul fronte interno è attivo un piano nazionale di prevenzione che coinvolge tutte le amministrazioni interessate. E’ il dark web, in particolare, la porta d’ingresso del Fentanyl in Italia. Il traffico, ha spiegato Mantovano, passa “su siti cinesi soprattutto, con pagamenti in criptovalute che significa non tracciabilità e ciò rende le indagini difficili e complesse”.

La Procura nazionale antimafia, ha proseguito il sottosegretario, “ha costituito un gruppo di lavoro composto da alcuni procuratori distrettuali per elaborare protocolli d’intervento. Sono state sensibilizzate tutte le procure, anche quelle ordinarie”. E visto che la sostanza comincia a circolare, ha fatto sapere, “il ministero dell’Interno e della Salute stanno lavorando per dotare il personale delle forze di polizia che opera in questo ambito di flaconi di Naloxone, uno spray nasale che fa da antidoto, per far sì che quando un agente effettua un intervento che fa emergere il Fentanyl non siano colpiti”.

Ma l’attenzione del Governo non è dedicata solo al Fentanyl. A giugno, ha informato Mantovano, il Dipartimento per le politiche antidroga “produrrà spot che descriveranno gli effetti reali di cannabis, eroina, cocaina. Nel 2025, poi, “organizzeremo la Conferenza nazionale sulle dipendenze. La precedente è stata nel 2021, ma in modalità Covid. Sarà l’occasione di un aggiornamento dello stato delle dipendenze in Italia, non soltanto da stupefacenti, ma anche da alcol, fumo, gioco d’azzardo, prodotti web. Vogliamo un confronto libero che permetta di conseguire i risultati che ci siamo posti in termini di prevenzione e recupero”.

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