Una vision innovativa e propositiva per una governance efficace, che ha portato a centrare tanti obiettivi. Il 2023 del presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, va in archivio con un bilancio molto positivo praticamente in ogni ambito, dall’attenzione al territorio alle emergenze, dai bisogni dei cittadini a un ruolo propositivo per migliorare i servizi alla collettività.
A questo va aggiunto il brillante risultato, prettamente politico, conseguito in occasione del rinnovo del Consiglio provinciale con sette consiglieri su dieci eletti nella lista “Provincia Unita” che faceva capo proprio a Marrese, il quale, grazie a un’innata capacità di confronto e ascolto, ha poi mantenuto una sintonia aperta con i cittadini ed ha sempre dialogato con le istituzioni sovraordinate e locali considerandole interlocutori con i quali dialogare senza guardare al colore politico. In tale contesto, va ricordato che Marrese si è speso tantissimo anche per migliorare la sanità, ponendosi come tramite tra i territori e la Regione.
“Guidare un’istituzione – ha sottolineato Marrese – vuol dire farsi garante delle istanze dei territori. Da presidente di Upi Basilicata, della Provincia di Matera e sindaco del Comune di Montalbano Jonico ho sempre cercato di privilegiare gli interessi della collettività, puntando a unire e non a dividere, a fare sinergia e non ad agire in modo isolato, perché ritengo non solo che uniti si vince, ma anche che con il contributo di tutti si possano perorare al meglio le cause dei cittadini”.
Marrese ha poi portato avanti con grande impeto, insieme alle autorità scolastiche e locali, le istanze per il mantenimento delle autonomie scolastiche in Basilicata contro l’ipotesi di qualsivoglia dimensionamento scolastico. Di rilievo anche il NO secco all’ipotesi di ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive in Basilicata, ribadito a più riprese e sempre con motivazioni di natura scientifica.
“Nonostante la riforma Delrio, come Provincia di Matera nel 2023 abbiamo programmato e appaltato numerose opere. Cito come esempio, nell’edilizia scolastica, le inaugurazioni del nuovo plesso dell’Alberghiero di Marconia, di 8 aule al Fermi di Policoro, dei servizi sportivi annessi all’Iis Bernalda-Ferrandina, al Pitagora di Policoro, all’Ipsasr di Garaguso, al Loperfido-Olivetti e al Morra-Da Vinci di Matera. Candidati importanti progetti, tra i quali quello che darà vita al nuovo plesso del Turi di Matera. Inoltre verranno effettuati interventi per l’adeguamento sismico al Loperfido-Olivetti e al Dante Alighieri di Matera, per l’efficientamento energetico dell’Iis Bernalda-Ferrandina e per l’ampliamento delle aule al Bachelet di Nova Siri.
Abbiamo fatto tanto, però, anche nel settore viabilità. Oltre ai numerosi interventi già conclusi, ricordo quelli in corso sulla Cavonica, sulle SP Pisticci-Craco e 94 Molino di Grassano. Abbiamo approvato inoltre il progetto esecutivo per i lavori di manutenzione straordinaria sulla SP 8 Matera-Grassano e programmati importanti interventi di manutenzione sulle SP 77, 14, 89, 18, 86, e 60. Candidati a finanziamento due importanti progetti che riguardano la SP 18 Pisticci-San Basilio e per la messa in sicurezza della SP 277 di Garaguso. Voglio sottolineare anche l’importanza dell’intervento progettato sulla SP 10 Matera Sud, inserito nel piano triennale delle opere pubbliche. Si tratta di un’arteria strategica per l’ingresso in città. Nel piano sono inseriti anche i progetti per il completamento della Marconia-Basentana e il consolidamento della SP 5, Craco-Pozzitello.
Oltre alle opere realizzate o messe in cantiere, che sono sicuramente una cartina di tornasole importante nella vita di un ente, mi piace ricordare anche il ruolo che ho cercato svolgere in favore di un nuovo protagonismo delle Province italiane, che devono tornare ad avere più competenze e funzioni, ma soprattutto maggiori risorse, sia economiche che umane. Sarà questa la sfida da vincere nel 2024: un anno che dovrà confermare l’operatività della Provincia di Matera nei settori di sua competenza e dare nuovo slancio agli enti intermedi per dare loro modo di tutelare al meglio gli interessi dei territori”.
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