Nell’ambito di un’indagine, durata cinque anni, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lagonegro (Potenza), l’evasione dell’Iva per oltre 57 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza che ha arrestato tre persone, due in carcere e una ai domiciliari.
Le Fiamme Gialle hanno inoltre eseguito il sequestro preventivo di beni per un totale di circa 57 milioni di euro (riconducibili a 22 persone) e notificato anche l’obbligo di firma ad altri due indagati.
L’indagine ha “permesso di neutralizzare un’organizzazione criminale dedita all’evasione dell’Iva sugli acquisti di elettrodomestici e prodotti hi-tech, effettuati – è scritto in un comunicato diffuso dal Comando provinciale di Potenza della Guardia di Finanza – in diversi Paesi europei, quali Olanda, Bulgaria, Cipro, Germania, Repubblica Ceca e Slovacchia”. L’indagine quindi “approderà alla Procura europea, recentemente costituita”.
L’organizzazione “si avvaleva – è specificato nella nota – di una vasta filiera di imprese ‘cartiere’ dislocate prevalentemente in provincia di Salerno, che ometteva di versare l’Iva all’erario”. In carcere sono finiti un uomo di Roma, ritenuto dagli investigatori “dominus dell’associazione a delinquere”, e un altro di Atella (Potenza), “suo stretto collaboratore”; ai domiciliari un commercialista di Napoli.
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