La recente decisione della sindaca Poli Bortone di rinviare la sottoscrizione dei nuovi contratti con SGM per il trasporto pubblico e la sosta tariffata rischia di avere gravi conseguenze per la città. Questo passo indietro mette in discussione il percorso avviato nella precedente consiliatura e sancito con la delibera del consiglio comunale dello scorso marzo, che aveva approvato il nuovo Piano Economico Finanziario di SGM, con l’assenso dell’autorità di regolazione dei trasporti. Tale piano permetterebbe di utilizzare i 900.000 km aggiuntivi di servizi minimi ottenuti dalla Regione Puglia, dopo aver reso pubblica la società, oggi al 100% del Comune.
Questo piano rappresenta una novità fondamentale per garantire nuovi investimenti e servizi alla cittadinanza, rendendo la mobilità pubblica più competitiva: aumento delle frequenze dei bus e riduzione dei tempi di attesa; estensione dell’orario di servizio dalle 6 alle 22 (24 in estate); controllo in tempo reale delle corse da parte degli utenti; 60 nuove assunzioni; e la riattivazione dei minibus elettrici nella città storica.
Per realizzare questo programma, che mira a offrire un servizio pubblico adeguato alle esigenze del capoluogo e dei suoi cittadini, è necessario adeguare le tariffe della sosta per finanziare i nuovi investimenti previsti. L’aumento della sosta tariffata nel 2024 da 0,60 € a 1 € in alcune zone della città e l’eliminazione della gratuità pomeridiana non sono misure per garantire dividendi al socio privato, come avvenuto dal 2000 al 2017, ma sono essenziali per sostenere un trasporto pubblico accessibile a tutti, senza danneggiare il bilancio comunale.
Mettere in discussione il nuovo Piano Economico Finanziario espone la città al rischio di perdere i 900.000 km di servizi dalla Regione, che potrebbero essere riassegnati ad altre amministrazioni in grado di completare prima l’affidamento del nuovo servizio. Questa scelta implica una mancata volontà di investire nel trasporto pubblico, un diritto di cittadinanza che favorisce principalmente i soggetti più fragili e migliora la qualità della vita, in una società oggi totalmente comunale.
Il Consiglio comunale dovrà esprimersi su questa decisione, che sembra riportare la città indietro nel tempo. È sorprendente che un passaggio così delicato – che ha di fatto rinviato sine die la prevista sottoscrizione del contratto – sia stato deciso dal dirigente sulla base di una lettera della sindaca appena insediata. Questa interferenza politica su un atto di gestione ricorda tempi che si pensavano superati. Evidentemente, le cattive abitudini sono dure a morire. Così in una nota il Coordinamento LCP.
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